L'autunno caldo del movimento per l'Acqua

il: 25 Settembre 2013

Dopo quasi due anni e mezzo dal referendum Acqua bene comune è necessario arrivare ad una svolta e all’attuazione reale del risultato referendario. Il significato profondo del referendum se da una parte è l’effetto formale e normativo, dall’altra c’è il grande messaggio politico di un paese dell’Occidente capitalistico abbia detto no a politiche di chiaro stampo neoliberista.

Non è mai successo in Europa che un referendum abbia messo in discussione i valori privatizzatori dell’Europa.

Noi abbiamo messo in campo una straordinaria pagina di partecipazione alla vita politica di questo paese, e attraverso l‘ICE, di cui si son appena consegnate le firme,  si è voluto dare un’indicazione chiara anche a livello Europeo.

Noi vogliamo giungere ad una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico, ed è una scommessa che ora è possibile. Non per niente, la reazione di disconoscimento e di ritorsione legislativa nei confronti dell’applicazione dei quesiti referendari, lo dimostra chiaramente. 

Forum dei Movimenti per l’Acqua a Torino, 21 settembre

  La versione italiana di “Remunicipalization”

 L’Acqua a Berlino – settembre 2013 e la carta di Berlino