Il partito colombiano del POLO rifiuta il TLC in Colombia

il: 18 Febbraio 2014

Il Partito colombiano POLO democratico Alternativo ha sottoscritto lo scorso 14 febbraio i il rifiuto formale del trattato di Libero commercio – Alleanza del Pacifico , qualificandola come un golpe alla produzione locale manifatturiera e agropecuaria, e all’intera economia colombiana.

In un comunicato, il POLO avverte che la creazione di una area di libero commercio fra Cile

Perù, Messico, Colombia e a breve anche Panama, sarà soprattutto a beneficio degli Stati Uniti. Sottoscritto durante la VIII Cumbre Alianza del Pacífico, sottoscritta a Lima nel 2012 ed ufficializzata poco dopo in Cile il TLC ha suscitato molte critiche in numerosi settori politici e della società civile. La supposta libertà di merci, capitali e persone nella zona dell’America latina e del

Nell’agosto scorso, la firme del trattato ha causato in Colombia la sollevazione generale degli agricoltori, sostenuti da molte parti della società civile e da numerose sigle di lavoratori, bloccando per un mese l’intero Paese. Il saldo degli scontri con i gruppi speciali antisommossa ESMAD mandati dal Governo Santos fu di decine di morti, centinaia di feriti e altrettante violazioni dei diritti umani.  Caribe sarà, dicono gli oppositori, a discapito degli agricoltori. Il direttore dell’Osservatorio Economico della Scuola di Ingegneria di Colombia, Eduardo Sarmento, ha affermato come l’intercambio commerciale di beni all’interno del Paese potrà forse generare beni meno costosi, ma sacrificherà impiego e crescita. Il politologo argentino Atilio Boròn sottolinea come sia evidente la manovra politico economica made in USA che sta alla base dell’accordo “dopo la figuraccia nel 2005 a mar del Plata, con il progetto ALCA”.