Ugo Rossi E Tito Boeri per partire con l'OltreFestival. E domani acqua, terra, internet, per riaffermare che siamo noi a voler decidere del nostro futuro.

il: 31 Maggio 2014

OltrEconomia Festival è partito oggi, 31 maggio, ai Giardini Santa Chiara con Andrea Fumagalli, Monica Di Sito, Marco Bersani, Gigi Malabarba, Tommaso Cacciari e il contributo di Christian Marrazzi. Il colorato tendone al centro del parco del Santa Chiara è stato visitato anche dal patròn del Festival Tito Boeri e il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi che dice: “iniziativa ammirevole, si sta quasi meglio qua che al Festival Ufficiale”.

 Domani primo giugno all’OltrEconomia festival si ragiona di beni comuni. 1 giugno 2014 – ore 9.00 – 13.00 . Parco Santa Chiara. Ospiti da Germania, Grecia, Colombia, insieme ad attivisti, contadini, analisti, esperti, cittadini. Nel pomeriggio, 3 workshop contemporanei analizzeranno attraverso pratiche e testimonianze, Terra, Acqua e Beni Comuni Digitali. I lavori di tutti gli workshop saranno poi esposti il 2 giugno, nella mattinata, dopo il dialogo fra Joao Pedro Stedile, Movimento Sem Terra Brasile, e Gigi Malabarba, della fabbrica recuperata Rimaflow.

E’ partito l’OltreEconomia Festival. Con l’attacco chiaro dell’economista dell’Università di Pavia Andrea Fumagalli contro debito e precarietà in Europa e la proposta ai movimenti di mettere sempre più al centro azioni e riflessioni a riguardo; Marco Bersani, filoso e scrittore, esponente del Forum per una finanza pubblica e sociale, ragiona invece sulla necessità, per la riappropriazione dei beni comuni, della socializzazione della ricchezza, riferendosi alla campagna per la ripubblicizzazione della Cassa Deposito e Prestiti e sottolinenado, facendo un passaggio sulle recenti elezioni europee, come si sia passati dal dogma “privato è bello”, basato sul consenso, a “privato è obbligatorio, basato sulla rassegnazione. Monica di Sisto , vicepresidente Fairtrade, ha parlato della campagna No TTIP, come della possibilità di uno svuotamento della sovranità nazionale a vantaggio delle multinazionali, qualora il trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti – TTIP appunto – venisse sdoganato.

Mentre Gigi Malabarba, della fabbrica autogestita della Rimaflow, ha illustrato i percorsi delle fabbriche argentine, ma anche le mobilitazioni di Unilevel, per dire che un altro modello produttivo è possibile. Tommaso Cacciari, redattore di Globalproject, parla degli spazi dei movimenti a livello europeo e lancia l’appuntamento dell’11 luglio a Torino sull’occupazione giovanile “per diventare finalmente, dal basso, i protagonisti del cambio delle politiche europee  per il sorpassamento del modello della città-fabbrica in un oltre di cui quel che si intravvede oggi è soprattutto l’indebitamento, la riduzione progressiva di servizi e welfare e l’impoverimento di ampie fasce di popolazione”.

La mattinata della prima conferenza dell’OEF ha ricevuto due importanti visite che dimostrano che il festival alternativo ha centrato uno dei suoi obiettivi più importanti, l’essere riconosciuto da istituzioni e dal festival ufficiale dell’Economia di Trento: Tito Boeri, passato per dare un saluto ed impegnandosi a trovare un momento per il confronto richiesto, ed Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento (sul sito http://oltreconomiafestival.wordpress.com l’intervista integrale). 

Dopo la prima giornata della kermesse che vuole parlare dell’economia che vogliamo, il secondo appuntamento del  1 giugno verterà sulla riappropriazione sociale dei beni comuni, partendo dall’analisi del momento attuale, sia a livello nazionale che internazionale.

Acqua, terra, beni comuni digitali, saranno analizzati secondo le analisi, le campagne, i movimenti, le lotte e le pratiche, che se da una parte condannano senza riserve l’incapacità della politica attuale – cooptata da una finanziarizzazione violenta, che da una parte all’altra del mondo attacca le risorse e condanna le popolazioni, aumentando il divario fra i pochissimi ricchi e i sempre più poveri ed emarginati – dall’altra provano a tracciare la via, che passa attraverso la riappropriazione sociale e le pratiche di autogestione e di democrazia diretta proposte da movimenti e qualche coraggioso ente locale.

Dalle 9.00 alle 13.00 nel tendone allestito nei giardini Santa Chiara, nel cuore della città di Trento, si alterneranno i relatori, che dall’Italia alla Colombia, passando per Grecia, Germania e tanti territori nostrani, cercheranno di tracciare le linee e gli obiettivi in contrasto con quelle politiche economiche che tendono alla spoliazione del comune attraverso privatizzazioni e finanziarizzazioni. Se molto si deve al discorso matrice attorno all’acqua come bene comune, e alla stagione referendaria 2011, che ha permesso di posizionare all’inverno dell’agenda politica i beni comuni come elemento centrale della società, al di fuori delle logiche del mercato, i tempi sono maturi per spingere il ragionamento più avanti, proponendo obiettivi precisi che puntano alla spiegazione di quello che realmente ci sta accadendo attorno, e all’azione conseguenziale.

Dal globale al locale e viceversa, parleremo di finanziarizzazione della Natura e delle sue ripercussioni nei Sud del mondo, con le pratiche del land grabbing in Africa o le intersezioni con la violenza di Stato, come in Colombia, fino alla Campagna Terra Bene Comune, che anche in Italia si propone di arginare cementificazioni e grandi opere  di mettere in discussione il modello agroindustriale, insieme alla rete Stop Biocidio.

La terra, e naturalmente l’acqua: elemento vitale per eccellenza, ma anche fulcro delle più grandi battaglie di questo tempo, l’acqua anche qui in Trentino aveva risvegliato le coscienze, travolgendo di “si” le urne, in occasione del referendum contro la privatizzazione del servizio idrico integrato nel 2011. Salvo poi riaddormentarsi nelle accoglienti braccia di mamma Provincia, che ha continuato imperterrita a difendere la Spa Dolomiti Reti, dando il via ad una serie di altre privatizzazioni dell’acqua in altre sue forme, come l’ampliamento delle piste da Sci a Serodoli, o la costruzione del bacino di innevamento a Montagnoli, nel cuore dell’Adamello Brenta, per citare solo i casi più recenti.

Ma da altre parti non dormono né demordono: in Italia la campagna di Obbedienza Civile e le delibere territoriali proseguono, ma in Grecia in piena crisi la gente si organizza e decide di autofinanziarsi un referendum per difendere l’acqua dalle privatizzazioni, ed è il caso di Salonicco, che sarà presentato dal giovane Water Warriors Georgios Melissos. 

Con gli italiani dei “due si per l’acqua bene comune” erano partiti anche i tedeschi di Berlino, ma loro sono andati avanti, a livello cittadino: Dorothea Harling, membro della rete Europea dell’Acqua ma soprattutto, rappresentante del Berliner Wassertisch, ci racconta come nel 2011 abbiano vinto il referendum cittadino per ripubblicizzare l’azienda locale del SII, ma come sia stato necessario andare avanti “perchè non basta che l’acqua ritorni nelle meni dello stato”, ma bisogna attuare dinamiche di controllo sociale. Perchè, come dice Dorothea, “il pensiero neoliberista ci ha inquinato la mente e tutto deve rendere, anche per tanti di noi cittadini”.

Si terminerà con il sociologo  che ci renderà edotti di un mondo in cui tutti siamo ormai costantemente immersi, ma che ben pochi conoscono nei suoi lati più oscuri, quelli relativi alla libertà e ai diritti della circolazione della conoscenza in rete, proponendo un vero e proprio vademecum di comportamenti virtuosi.

Dal pomeriggio, degustazione di olii e di vini, laboratori per i bimbi e per gli adulti. Dalla mattina, il mercato contadino. E come ogni sera, la cena alla Biosteria “Alla cuoca rossa, da Clara”, sempre al Parco Santa Chiara.

qui il programma completo