Il movimento per l'acqua e l'EXPO 2015 Partecipazione alla 2 giorni "Grandi opere e mega-eventi… liberiamocene!" (Milano, 11-12 ottobre)

il: 7 Ottobre 2014

Vogliamo aderire all’appello lanciato da Milano, dai comitati contro l’EXPO, per il fine settimana dell’11 e 12 ottobre e approfittiamo dell’occasione per articolare un ragionamento.

Expo 2015: perchè prendere parola?
Il movimento dell’acqua in Italia ha rappresentato e rappresenta una lotta per la riappropriazione di un bene comune, contro la speculazione e la creazione di profitti su un bene naturale che appartiene a tutti e nessuno; ma è anche un percorso per l’affermazione di un modello differente, di gestione del servizio idrico, certo, ma anche di relazioni all’interno della società, una impostazione sociale e politica basata su una partecipazione dal basso, su una redistribuzione della ricchezza collettiva per interessi collettivi, lontano dagli interessi privati e dalle clientele che spesso affondano il pubblico. Un modello basato sul “comune”, che sappia tutelare garanzie e diritti a partire dai beni comuni.

Sono molte le lotte locali, in Italia e in Europa, che si attivano e riescono a connettersi, ma, oggi, noi stiamo cercando di lavorare proprio sulla costruzione di nessi e relazioni come uno degli aspetti prioritari; ci rendiamo conto che ogni singola battaglia è collegata alle altre, le dinamiche si ripetono sempre uguali, la sconfitta o la vittoria non si può affrontare e valutare da soli, ma c’è una stretta correlazione tra le scelte e le prospettive che ogni singola vertenza può immaginare. A partire proprio dai territori che, spesso, condividono questioni e lotte.

L’expo 2015, dal nostro punto di vista, è una vicenda simbolica che ci offre la possibilità di sviluppare un ragionamento complessivo e che ci impone, come movimento dell’acqua stesso, di prendere una posizione.

Infatti, nei meccanismi che muovono l’esposizione mondiale, c’è una commistione tra grande opera e grande evento, in cui un evento privato si costruisce con soldi pubblici. Una dinamica di privatizzazione assunta come obiettivo strategico nazionale, su cui tutti gli ultimi governi, senza distinzione di colore, hanno indicato un’unica ricetta possibile.

Tutta la propaganda è stata ipostata con la tipica formula “dell’unica possibilità”, della “grande opportunità”, “dell’innovazione”, così come le solite schermaglie nei confronti degli oppositori si sono basate s parole comeu “disfattisti”, “conservatori” “affetti da sindrome di Nimby”.
Una propaganda divenuta imbarazzante alla luce dell’ondata di arresti degli ultimi mesi, delle inchieste istituzionali, prima messe all’angolo e ora usate come cartina di tornasole, dei dati reali sugli investimenti e sul lavoro. Una enorme, gigantesca, scenografia cinematografica: facciate senza nulla dietro, se non quella forte e irrefrenabile voracità in cui i terriotri, le ricchezze collettive e i beni comuni diventano il piatto principale.Un perfetto apripista per una nuova stagione di privatizzazioni e grandi opere (inutili); un passepartout, per l’attuale e autoritario governo Renzi, per agire come uno schiacciasassi di fronte a qualsiasi opposizione.
Una truffa vera e propria che, una volta finita, lascerà solo più speculazione privata, più debito pubblico, più precarietà. E lo sa bene chi presterà attività e servizio all’interno di EXPO, non retribuito ma come volontario, e saranno migliaia.Acqua all’expo2015
Nello specifico, all’interno del grande carrozzone di EXPO2015, due vicende nello specifico, chiamano in causa il movimento dell’acqua: le vie d’acqua e l’appalto dell’acqua al padiglione italiano.Nel primo caso un’opera idrica inutile viene imposta alla cittadinanza, con una devastazione dei parchi cittadini, giocando sull’immaginario dell’elemento “acqua” e la distribuzione idrica; operazione che è stata bloccata solo grazie alla tenace mobilitazione dei comitati di cittadini ed al successivo intervento della magistratura, mentre è risultata debole la capacità dell’amministrazione comunale di Milano di affrontare i nodi legati alla speculazioni e agli scandali sugli appalti. Quella battaglia, a tutt’oggi, non si è chiusa e continua ad essere una minaccia a cui, dal basso, si continua ad oppore un’opposizione determinata e sempre più larga.
Anzi, lo stesso Sindaco Pisapia, continua a sostenere l’opera, scordandosi che dovrebbe,invece, avere ben altre priorità rispetto all’acqua, al servizio idrico e alla volontà popolare. Ad esempio, ripubblicizzare l’azienda idrica milanese, operazione a portata di mano ma che viene lasciata nel dimenticatoio, magari fino alle prossime elezioni.La seconda è lo schiaffo, innanzitutto culturale, che si dà ai cittadini e alla volontà espressa con il referendum del 2011. Era possibile infatti da parte di EXPO di adottare la proposta presentata dai Comitati milanesi di adottare “l’acqua dell’acquedotto come bevanda esclusiva di Expo”. Si è preferito invece limitarsi ad accogliere la realizzazione nello spazio di 32 Case dell’acqua e di lanciare per il padiglione Italia un Bando che stato vinto dalla la Nestlè, multinazionale svizzera – attraverso la controllata Sanpellegrino spa – gestirà la Piazzetta tematica Acqua del Padiglione Italia perchè, parole testuali: “Nell’area oggetto della concessione -spiega un comunicato diffuso da Assolombarda- sarà possibile organizzare un’offerta di degustazione di prodotti e vendita degli stessi, con focalizzazione sul prodotto tematico Acqua, che deve costituire l’offerta prevalente dell’area. Il Concessionario avrà diritto di vendere acqua prodotta in proprio, commercializzata da esso o in virtù di diritti di esclusiva, che deve dichiarare in sede di offerta”.Ovvero l’acqua ritorna ad essere merce, o bisogno da soddisfare, ma non diritto sul quale non speculare.Non saremo parte di questo meccanismo
Per tutto questo, il Forum Italiano dei Movimenti dell’acqua, afferma con forza la sua contrarietà all’EXPO 2015, ai suoi contenuti e metodi, che nascondono una speculazione e un modello che avversiamo in coerenza con i nostri principi .Per questo stesso motivo il Forum vigilerà insieme ai Comitati locali e a quello No Expo, sostenendone le iniziative in questo lungo anno, per contrastare i processi di privatizzazione e di mercificazione dei beni comuni in nome dell’innovazione e dell’immagine dell’Italia.Perchè l’acqua è un diritto: pubblica, partecipata, libera e di qualità.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua