Yaku in Colombia tra Pace Acqua e Conflitti

il: 10 Marzo 2015

Mentre in Colombia viene firmato un accordo che si può definire storico – in seno ai negoziati di pace – fra il gruppo guerrigliero delle Farc ed il Governo di Manuel Santos sullo sminamento dei territori di conflitto, parte la quarta missione di accompagnamento di Yaku nelle comunità indigene e contadine del Cauca, nel Sud Ovest della Colombia, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale Agua Justicia y Paz.

 

 

Il Cauca e’ una delle regioni colombiane che continua ad essere bastione strategico sia per i gruppi paramilitari, sia per il narcotraffico. Una relazione perversa fra povertà e violenza che fa del Cauca il primo territorio per espropriazione delle terre e sfollamenti forzati in Colombia: si parla di quasi 6 milioni di ettari – il 15,5% del territorio dell’intero stato – requisiti con la forza in circa 20 anni a famiglie contadine, indigene ed afrodiscendenti.

 

Agua Justicia y Paz si propone di sostenere il reintegro delle famiglie sfollate, attraverso il miglioramento strutturale e técnico degli acquedotti comunitari e l’appoggio formativo e politico alle comunità.

 

Un percorso comune da anni promosso da Yaku insieme ad organizzazioni colombiane come Justicia y Paz  e Censat Agua Viva – appoggiato fra gli altri dalla Provincia Autonoma di Trento – che si muove nell’ambito della costruzione di percorsi di pace e autonomia delle comunità per la gestione delle risorse e dei territori.

 

Gli incontri toccheranno la comunità indigene Nasa di San Andres de Picimbalà, dove la comunità  stessa sta realizzando fra le altre cose, un percorso di scolarizzazione dei bambini nel rispetto della propria cultura cosmogonica.

 

Proseguirà con gli incontri con le comunità’ contadine di San Antonio de Inza’ e di Sucre, entrambi municipi dove il progetto Agua Justicia y Paz sostiene gli acquedotti comunitari per permettere agli abitanti non solo di avere acqua pulita, ma di poter gestire e difendere l’intero ciclo dell’acqua, altrimenti privatizzato e sfruttato dalle tante attività minerarie e dalle monoculture intensive della zona. I municipi coinvolti nel progetto si stanno organizzando per fare del loro territorio, uno “Spazio libero dallo sfruttamento minerario”. Un percorso coraggioso, che dall’acqua passa all’elaborazione di strategie comuni per difendere e gestire l’intero territorio.

 

Un processo sociale che avanza fra minacce e violenze. Solo l’anno scorso, proprio mentre si svolgevano alcuni incontri fra Yaku e i Bienandantes, il gruppo locale che gestisce l’acquedotto comunitario di Sucre, il consigliere municipale Gilberto Daza è stato assassinato secondo dinamiche che riconducono a strategie intimidatorie paramilitari.

 

La serie di incontri proseguirà con la visita alla Scuola di Tequendama che il progetto “Il quaderno volante: piccoli guardiani dell’acqua delle scuole di Bolzano e della Colombia” – promosso dall’Assessorato alla cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano – ha messo in connessione con i bambini delle Scuole Elementari A. Manzoni di Bolzano.

Un fruttuoso interscambio di esperienze e dialoghi fra bambini di territori lontani che però condividono l’amore per la Natura e la Madre Terra, in un percorso di educazione ambientale, sui modelli energetici e sulla difesa dell’acqua e della terra.

 

L’ultimo importante incontro si terrà con le comunità afrodiscendenti di Pilon y Mercaderes: il recente sfollamento forzato di centinaia di famiglie dovuto allo sfruttamento fluviale degli affluenti del Rio Patìa – dove queste comunità lavorano –  ha provocato una situazione di grave emergenza umanitaria: le comunità hanno perso case e campi coltivati compromettendo la loro capacità di sussistenza.

L’incontro servirà a sostenere la costruzione di orti comunitari e sistemi di irrigazione in zone sicure, che Justicia y Paz e’ riuscita ad individuare in accordo con alcune istituzioni regionali.

 

Come e’ noto, la Commissione Interecclesiale de Justicia y Paz Colombia e’ impegnata nell’accompagnamento delle comunità nelle zone di conflitto, contro l’impunita’ e per la protezione integrale dei territori, proponendo dal basso una risoluzione pacifica del conflitto. Questo espone i suoi rappresenanti a continue minacce e pressioni. Il progetto e le azioni di accompagnamento di Yaku vogliono essere anche um atto di solidarietà e vicinanza politica con i difensori dei diritti umani e le comunità che constantemente in prima linea, si espongono per contrastare la violenza di stato e quella legata allo sfruttamento dele risorse e dei territori.