La legge di iniziativa popolare sull’acqua stravolta dal parlamento

il: 16 Marzo 2016

Mentre sull’acqua la politica tradisce la democrazia, i movimenti lanciano per la prossima primavera una nuova ondata di mobilitazioni e referendum per la difesa dei beni comuni.

 

La Commissione Ambiente della Camera lo scorso 15 marzo ha approvato un emendamento presentato dalla maggioranza tramite il quale si sopprime l’art. 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione della gestione dell’acqua.
Di fatto svuotando e stravolgendo l’impianto generale del testo e travisandone i principi essenziali.

Il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua a indetto una conferenza stampa per giovedì 17 alla Camera dei Deputati alle ore 14,30 per chiedere alle forze politiche (M5S e SEL) che avevano sottoscritto la versione aggiornata della legge ripresentata al parlamento nel corso del 2014 di ritirare le loro firme (leggi la lettera)

Si legge acqua e continua a chiamarsi democrazia. Malgrado l’esito del referendum del 2011 continui ad essere disatteso dalle forze politiche al governo, e che il Parlamento abbia posto una pietra tombale sulla legge di iniziativa popolare, i movimenti in difesa dei beni comuni sono decisi a dare battaglia.

Il 17 aprile si vota il Referendum per abrogare le norme che permettono le trivellazioni petrolifere entro le 12 miglia marine.

In primavera partirà una larga mobilitazione sociale che, tra l’altro, promuoverà la raccolta firme per 3 referendum (per la scuola pubblica, contro trivelle e inceneritori). Il Forum dei movimenti per l’acqua promuoverà  una petizione nazionale per la democrazia, contro le prossime politiche privatizzatrici dell’attuale governo (leggi tutto)