Nuovo report di Front Line Defenders, con analisi globale su situazione HRDs nel 2018

il: 10 Gennaio 2019
Nel 2018, almeno 321 difensori e difensore dei diritti umani di 27 Paesi sono stati assassinati a causa del loro lavoro
Circa il 77% delle vittime difendeva l’ambiente, il diritto alla terra e i diritti dei popoli indigeni, spesso nel contesto di proteste contro grandi opere o industrie estrattive.
La Colombia, con 126 omicidi, si conferma il Paese più pericoloso per chi difende i diritti umani. Seguono il Messico (48), le Filippine (39), il Guatemala (26) e il Brasile (23).
Nella maggioranza dei casi, gli omicidi sono stati preceduti da minacce e campagne di stigmatizzazione e diffamazione, ma le autorità non hanno fornito il necessario supporto e protezione nonostante le denunce.
Nel report di Front Line Defenders si sottolinea il crescente clima di ostilità e le aggressioni contro i difensori dei diritti umani anche in Italia, e in particolar modo le campagne di stigmatizzazione e di odio contro chi difende i diritti dei migranti, chi salva vite in mare e chi compie gesti di solidarietà.

 

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