Il 23 marzo a Roma un’altra Italia ha sfilato per il Pianeta

il: 25 Marzo 2019

Circa 100 mila persone hanno partecipato alla “marcia per il clima – contro le grandi opere inutili e contro le devastazioni ambientali”.

E hanno detto “no” alla devastazione sociale e ambientale. Hanno sfilato per proteggere il clima del nostro pianeta dall’inquinamento.

Contro le grandi opere inutili. 182 comitati da tutta Italia, dai No Tap della Puglia ai No Tav della Val di Susa. Passando dai tanti presidi spontanei di cittadini che si attivano per salvaguardare i propri territori da discariche, trivelle, autostrade, caserme, e da ogni opera inutile e dannosa che ha il solo scopo di arricchire le tasche di pochi ai danni dell’ambiente e di tutta la popolazione.

Dopo la manifestazione del Friday for future del 25 marzo cha ha visto protagonisti milioni di giovani in 2069 città in 125 paesi in tutto il mondo, a livello nazionale, a Roma i movimenti hanno ampliato la protesta centrando il cuore del problema: salvare il pianeta significa combattere e arrestare la follia omicida di questo sistema produttivo, segnato dall’estrattivismo, i combustibili fossili e le grandi opere inutili.

Anche Yaku ha partecipato alla manifestazione sfilando con il Forum dei movimenti per l’acqua.

Perché il 22 marzo è stata anche la giornata mondiale dell’acqua. Perché ha noi piacerebbe anche una grande opera comune e partecipata: il risanamento delle reti idriche del nostro Paese e la ripubblicizzazione dell’acqua.

Perché a noi piacerebbe anche che la legge d’iniziativa popolare in discussione in commissione ambiente alla Camera dei Deputati fosse approvata così come 27 milioni di persone hanno voluto esplicitando la loro volontà con il voto nel referendum dell’11 marzo 2011.

Perché a noi piacerebbe salvare il Pianeta anche iniziando dall’acqua.