3 giugno ore 17.30 OltrEconomia festival LA MISURA FEMMINILE DELL'ECONOMIA

il: 17 Maggio 2016

“En nuestras cosmovisiones somos seres surgidos de la tierra, el agua y el maíz, de los ríos somos custodios ancestrales el pueblo lenca. Resguardados por los espíritus de las niñas que nos enseñan que dar la vida de múltiples formas por la defensa de los ríos es dar la vida por el bien de la humanidad y de este planeta”.

[Nella nostra cosmovisione siamo esseri sorti dalla terra, dall’acqua e dal mais; siamo custodi ancestrali dei fiumi, siamo il Popolo Lenca. Siamo protetti dagli spiriti delle bambine che c’insegnano che dare la vita in molteplici forme per difendere i corsi d’acqua significa dare la vita per il bene dell’umanità tutta, e di questo pianeta] berta1

[Bertha Caceres – 4 de marzo de 19711972, o 1973 — La Esperanza3 de marzo de 2016]

 

E’ possibile immaginare un mondo dove alternative economiche basate su principi di solidarietá, rispetto dell’ambiente, interdipendenza socio-ecologica siano accettate e facciano parte della costruzione politica della società? Esiste un nesso genere/lavoro/natura? e se si, è possibile metterlo in discussione? Esiste una visione femminile dell’economia, che vuole però superare dualismi di genere e mettere in prima line ala rivoluzione ecologica e la giustizia ambientale?

Sono alcune delle domande che insieme ad attiviste, economiste, imprenditrici, rifugiate politiche, proveremo ad elaborare il 3 giugno all’OltrEconomia festival, nella conferenza dedicata alla “Misura femminile dell’economia”. 

LA MISURA FEMMINILE DELL’EECONOMIA

L’insostenibile pesantezza del capitalismo, l’espansione di politiche neoliberiste , l’attacco ai beni comuni naturali e sociali, le guerre, stanno costruendo un’economia biocida, che colpisce duramente la natura e le donne in ogni parte del mondo.

via-campesinaMa nei territori in resistenza, sono soprattutto le donne a scendere in campo in difesa di acqua, terra, diritti, costruendo percorsi collettivi antitetici allo sfruttamento delle persone e all’accaparramento delle risorse. Nel mercato del lavoro, pratiche ed esperienze solidali al femminile raccontano di un ‘altra economia, oltre il capitalismo e la concorrenzialità.

Anche nei fenomeni migratori, gli  esodi sono sempre più al femminile: eppure risultano sommariamente elusi dalle legislazioni nazionali e internazionali in materia. Le donne , che si sobbarcano debito e povertà mentre rimangono ad accudire campi e comunità nelle parti impoverite del Pianeta, sempre di più che partono sostenendo a distanza le proprie famiglie, con le rimesse dei lavori a basso reddito di cui si occupano una volta arrivati nel cosiddetto Primo Mondo.

Attraverso l’analisi dell’economia del lavoro, le testimonianze di stili di vita sostenibili e di coraggiose scelte etiche ed esistenziali, l’appuntamento del 3 giugno proverà a raccontare “la misura femminile dell’economia”, ovvero la capacità concreta di costruzione  di un’economia sociale e solidale, che si ponga anche come possibile soluzione alla crisi in corso: strumenti di elaborazione per capire, strategie concrete per agire. La visione femminile di un mondo, per ricominciare a costruire collettivamente una società includente, che valorizzi quel protagonismo femminile che si fa strada attraverso il rapporto con la Natura, con i territori, con il lavoro, mettendo in discussione la stessa idea di sviluppo.

Per questo, la dedicheremo insieme a Bertha Cacères, donna che ha difeso il suo fiume, la sua gente, il futuro dei suoi figli, lottando per il sogno di un’economia rispettosa della vita.

Ne parleremo con

elena sistiElena Sisti – economista e consulente, si occupa di finanziamenti per le infrastrutture sviluppo e sostenibilità

 

 


ghidoniGabriella Ghidoni  fondatrice della Onlus Arte-fatto e Royah. Psicologa,imprenditrice sociale, facilitatrice di processi, si occupa di sviluppare mercati per artigiani e produttori di paesi emergenti e in via di sviluppo. Ha lavorato con la Cooperazione Internazionale tra Sierra Leone, Afghanistan, Zambia, Pakistan, Bangladesh, Indonesia e India.  Con Royah da sette anni lavora in Afghanistan.

 

 

stefanie

Stephanie Westbrook – giornalista, attivista per i diritti umani in Palestina, referente nazionale per BDS Italia (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni nei confronti di Israele). 

 

agitu

Agitu Ideo, profuga etiope,  produttrice di formaggi in Valle di Gresta

 

 

modera Francesca Caprini, giornalista – Associazione Yaku