Ogni giorno 30 mila persone al giorno muoiono nel mondo per mancanza d’acqua. Ma secondo il diritto internazionale naturale e quindi per la giurisprudenza attuale il furto d’acqua non esiste! E quindi i ladri d’acqua non possono essere perseguiti secondo l’analisi dell’avvocato Marcello Marin, punto di riferimento anche per i Movimenti Europei per l’Acqua.
Il 9 marzo 2015 è una data storica per il movimento Acqua di Napoli perché il Consiglio Comunale di Napoli ha finalmente votato lo Statuto di ABC –Napoli (Acqua Bene Comune) ed ha affidato, con una Convenzione, l’acqua di Napoli ad ABC, Azienda Speciale, che non può lucrare sull’acqua.
Il 9 marzo 2014 si è compiuto l’ultimo passaggio necessario al completamento del rapporto tra ABC, Acqua Bene Comune, l’azienda speciale del Comune di Napoli che gestisce il servizio idrico, ed il comune stesso. Il Consiglio Comunale, su indicazione della giunta De Magistris, ha infatti deliberato le necessarie modifiche statutarie (istituzionalizzazione della partecipazione democratica nel Consiglio d’ Amministrazione;
Dal 1998, il 14 marzo è divenuto in tutto il mondo sinonimo di impegno a favore della salvaguardia dei fiumi e di lotta contro le grandi dighe. Noi saremo insieme alle associazioni colombiane che difendono il Rio Magdalena, nel primo incontro che dara’inizio alla grande mobilizzazione “Por la defensa del Río Magdalena, los Territorios y la Vida”.
Saranno presenti i rappresentanti di Asoquimbo, con il professor Miller Dussen, piu’volte ospite di Yaku in Italia, Tatiana Roa del Censat Agua Viva, lo
Mentre in Colombia viene firmato un accordo che si può definire storico – in seno ai negoziati di pace – fra il gruppo guerrigliero delle Farc ed il Governo di Manuel Santos sullo sminamento dei territori di conflitto, parte la quarta missione di accompagnamento di Yaku nelle comunità indigene e contadine del Cauca, nel Sud Ovest della Colombia, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale Agua Justicia y Paz.
Sabato 21 febbraio i Comitati dell’acqua della regione Emilia-Romagna hanno presidiato il Comune di Bologna per denunciare e contrastare la volontà degli Enti Locali, sindaco di Bologna in testa, di arrivare alla definitiva privatizzazione di Hera, scendendo dal 51% al 35% della quota di proprietà pubblica.