MONTAGNOLI E SERODOLI. Patrimoni da tutelare?

il: 23 Luglio 2014

Nel 2009 i 21 membri della Commissione dell’Unesco venuti in visita per compiere le verifiche necessarie hanno dato parere favorevole affinchè le Dolomiti entrassero a far parte del Patrimonio dell’Umanità. Lo status di “monumento naturale” venne conferito ai nove sistemi montuosi più spettacolari e meglio conservati di questa regione, riconoscendo la bellezza delle conformazioni geologiche, ma anche riconoscendo l’equilibrio armonico tra l’uomo e la natura.  Attualmente però risulta difficile parlare di tutela del paesaggio ed equilibrio “armonico”, se ci spingiamo verso uno di questi gruppi Dolomitici, forse il più bello e rappresentativo: il Gruppo del Brenta, tutelato e conservato dal Parco Naturale Adamello Brenta.  

Partendo da Passo Campo Carlo Magno, nota stazione sciistica a Madonna di Campiglio, e dirigendoci verso Malga Montagnoli, ci si può scontrare con la realizzazione da parte della Società Funivie Madonna di Campiglio del nuovo bacino di accumulo per l’innevamento artificiale. 

Il progetto prevede la realizzazione di un bacino con capacità di stoccaggio di 200.000 mc di acqua, profondo 12 metri e per il quale sarà necessario uno scavo di 111.475 mc. ( Sintensi non Tecnica. Studio Albert Ballardini). Dalle foto realizzate possiamo notare il grande scavo in fase di realizzazione che comprenderà quasi sette ettari di terreno, e il relativo muro che lo copre e che insieme crea un’immagine davvero impattante ai nostri occhi.

Spostandoci poi verso valle, si possono vedere anche gli smottamenti e i lavori realizzati per inserire le tubature che serviranno per prelevare l’acqua dal fiume Sarca.

Infatti, la fonte principale di prelievo idrico per il riempimento del bacino sarà questo corso d’acqua,  integrato attraverso la sorgente Grotte e le precipitazioni naturali.  Per la realizzazione dell’invaso è necessario spostare verso nord la pista “Spinale Diretta” al fine di migliorare l’inserimento del laghetto e raggiungere la capacità di invaso programmata.

L’obiettivo del progetto è incrementare, compatibilmente con le risorse idriche disponibili, la pronta disponibilità di acqua necessaria agli impianti di innevamento dell’area sciabile di Madonna di Campiglio, comprendente oltre 150 ettari di piste.

L’attuale capacità di stoccaggio permette la pronta disponibilità per il primo innevamento di soli 203,9 mc/ha a fronte di un fabbisogno, calcolato secondo i parametri del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche, di circa 1400 mc/ha. Il dimensionamento del bacino deriva quindi dalla necessità di rendere disponibile il quantitativo stimato per il primo innevamento (120 ore di funzionamento degli impianti a regime) di tutte le piste.

Verrebbe da chiedersi, davanti a queste immagini, se sia ancora possibile parlare di Patrimonio dell’Umanità, e come possiamo ancora parlare di conservazione e tutela del territorio

L’area interessata dagli scavi è per un 60 per cento territorialmente pertinente al Comune di Ragoli e di conseguenza gestita dalla Comunità Le Regole Spinale Manez, mentre per l’altro 40 per cento è protetta dal demanio del Parco Adamello Brenta. Inoltre il progetto ricade nelle vicinanze del Sito di interesse Comunitario S.I.C. IT3120009 Dolomiti Brenta. Si tratta di uno dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) individuati da una procedura tecnico-scientifica e confermati in  base ad un accordo tra la Commissione Europea con i singoli Stati Membri. In Italia è previsto un accordo tra il Ministero dell’Ambiente e le singole regioni interessate affinchè questi siti possano godere di una gestione pianificata e di misure in favore della conservazione delle specie e degli habitat per i quali è stato istituito. 

Ancora una volta lo sviluppo economico e turistico è motore trainante di una politica che fa fatica a considerare importante la risorsa naturale come bene comune fondamentale e ne permette l’uso solamente per mero profitto: si sta qui parlando della cosiddetta finanziarizzazione della natura. Dare un prezzo alla natura e considerarla solo per il suo valore economico  vuol dire non pensare alle risorse naturali in quanto tali ma inserite in logiche di mercato e di economia finanziarizzata.

Il futuro ci appare sempre più preoccupante se colleghiamo quest’opera di invaso all’ampliamento previsto a Serodoli, inserito in un più ampio programma di potenziamento della Ski area Campiglio Dolomiti di Brenta.  Anche questo frutto di un’idea di sviluppo e promozione turistica solamente invernale, dimentica della possibilità di un rilassante turismo estivo fatto di camminate, biciclettate e osservazione della fauna, che sicuramente in questi luoghi sarà sempre più complicato compiere. 

L’ipotesi di ampliamento delle aree sciabili a Serodoli – come possiamo leggere da un estratto del Documento Preliminare del Piano Territoriale di Comunità delle Giudicarie – è inserita all’interno dello stesso e si sta discutendo ancora la sua fattibilità grazie anche ad una Consultazione affidata all’ente esterno Agenda 21 S.r.l. “Per quanto riguarda la nuova area sciabile di Campiglio verso il Monte Serodoli, come menzionata nel PUP (Piano Urbanistico Provinciale) Parco Naturale Adamello Brenta evidenzia una valenza ambientale, paesaggistica e geomorfologica. Il documento preliminare procede a perimetrare la zona interessata, quale area di studio che sarà sottoposta a valutazioni ambientali, socio- economiche e strategiche. Solo se l’esito sarà  positivo, sarà inserita nel PTC( Piano Territoriale di Comunità) o suo stralcio (ex L.P n. 25, 27 dicembre 2012) come ampliamento del demanio sciabile di Madonna di Campiglio e quindi del comprensorio sciistico Pinzolo – Madonna di Campiglio- Marilleva”. (Documento Preliminare. Piano Territoriale della Comunità delle Valli Giudicarie, Luglio 2013). 

Davanti ad un possibile ulteriore scempio di una zona dalle meravigliose caratteristiche ambientali e paesaggistiche e di fronte al monito di Montagnoli, c’è chi non si ferma a guardare e ha il coraggio e la forza di diffondere un messaggio breve ma fondamentale: LA MONTAGNA è SACRA. Da pochi giorni infatti, è iniziato un Presidio fisso al Lago di Serodoli che rimarrà attivo grazie all’aiuto di molte persone, unite dallo stesso amore per la montagna, fino al 20 di Agosto. 

Il nostro e il loro desiderio è difendere il territorio che ci circonda, per compiere il nostro “DOVERE DI DIFENDERE QUESTI MERAVIGLIOSI AMBIENTI NATURALI, AL DI LÀ DI OGNI LOGICA ECONOMICA E SPECULATIVA, IN MODO DA LASCIARE ALLE PROSSIME GENERAZIONI LO STESSO INCANTO DI CUI NOI OGGI POSSIAMO GODERE.” (Manifesto La Montagna è Sacra, emesso il 20 Luglio, Osservatorio Spontaneo Per l’Ambiente).

Greta Maria Rigon