Presentato oggi Martedì 3 maggio alle ore 14.30 in Piazza Duomo il Comitato Trentino per i Referendum Sociali.

il: 3 Maggio 2016

 

Insieme al comitato per il NO al referendum costituzionale e per l’Italicum, disegnata la mappa delle battaglie civili dei prossimi mesi

Con una folta partecipazione di rappresentanti – presenti esponenti del Movimento della Scuola, degli Studenti, del Movimento per l’Acqua Bene Comune, Stop Devastazioni Ambientali, Centri Sociali, Partiti ed organizzazioni civili – è stato esplicitato oggi il percorso politico e di raccolta firme che il neonato Comitato Trentino per i Referendum Sociali ha attivato sul territorio.
 
In sostanziale sintonia temporale con il resto d’Italia, anche il Trentino si sta mobilitando dal basso attraverso gli esponenti della società civile, per dare un segnale di forte contrasto alle politiche neoliberiste e capitaliste che hanno visto in due anni di governo Renzi, disegnare una nuova privatizzazione dei beni comuni, della scuola, dell’ambiente.
 
“Nonostante l’apparente distacco della società civile dalle urne, si registra invece un grande interesse della gente ai banchetti della raccolta firme – è stato detto ai giornalisti durante la conferenza stampa – a dimostrazione della necessità di creare informazione reale sulle tematiche, e della voglia della gente di riprendersi in mano il proprio agire democratico”. 
 
Quattro i quesiti sul referendum contro la “Buona Scuola” – per affermare che la scuola non può arretrare dal garantire il diritto universale all’istruzione, subordinandola ad una logica competitiva e di privatizzazione – uno per lo Stop alle trivellazioni petrolifere (Divieti relativi alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Abrogazione parziale di norma.), uno contro la creazione di nuovi inceneritori (l’art. 35 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attivita’ produttive”), e una petizione popolare contro il cosiddetto Decreto Madia (“Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale”, decreto attuativo della Legge Delega n. 124/2015), che di fatto annulla l’esito referendario del 2011 sull’acqua Bene Comune.
La raccolta firme dei referendum sociali si fa insieme a quelle in corso riguardanti il referendum Costituzionale e l’Italicum, che, come detto alla conferenza stampa:”Sono tutte facce della stessa medaglia: quella dello smantellamento della democrazia e del potere decisionale dei territori, in questo Paese”.
 
Anche al Sindaco di Trento Andreatta, che passava per Piazza Duomo, è stata sottoposta la petizione contro il DDL Madia: il Trentino, che da tempo promuove l’idea della creazione di una Spa In House per la gestione delle risorse idriche attualmente in mano a Dolomiti Reti, potrebbe vedersi complicare se non bloccare, il progetto, di fatto sempre osteggiato dai comitati dell’acqua, che comunque sottolineano come  le Spa siano comunque gestioni privatistiche.
 
Anche il movimento per la scuola del Trentino si sta spendendo fortemente perchè sia bloccato il recepimento a livello Provinciale delle iniziative della cd “Buona Scuola” del Governo Renzi.
 
I comitati per il No alla riforma costituzionale sottolineano come anche l’Autonomia Trentina ne sarà messa a forte rischio. 
Sulla pagina fb del Comitato, l’elenco dei banchetti dove poter firmare, e il luogo e l’ora della prossima assemblea pubblica sui Referendum  Sociali in Trentino.
E’ stato annunciato come anche al prossimo OltrEconomiaFestival – dall’1 al 5 giugno a Trento, di cui fra pochi giorni sarà presentato il programma definitivo – tematiche, rappresentanti, dibattiti sui referendum sociali avranno grande spazio, nell’ottica di confronto e costruzione collettiva propria del festival alternativo dell’economia di Trento.

 

Immagine incorporata 2