Yaku ha deciso di appoggiare la campagna Water For Gaza promossa da Un Ponte Per.
UPP nel 2024 ha avviato progetti in risposta all’emergenza umanitaria causata dalla guerra, tramite la campagna “Water for Gaza”, che ha raggiunto oltre 34.000 persone (circa 8900 famiglie) con distribuzione di acqua potabile, kit igienici e alimentari, installazione di unità sanitarie e tank. Gli interventi si sono concentrati nei governatorati di Rafah, Khan Younis, Deir al-Balah e Nuseirat, contribuendo al miglioramento dell’accesso ai servizi igienici in un contesto definito genocidario dalla Corte Internazionale di Giustizia.
ATTIVATI PER LA POPOLAZIONE PALESTINESE E AIUTACI A PORTARE ACQUA A GAZA
La popolazione di Gaza è sotto assedio. Dopo la fine del cessate il fuoco, ancora una volta vengono negati cibo, acqua potabile e farmaci a oltre due milioni di persone, la maggior parte ancora sfollate. Ancora una volta Israele utilizza la fame come arma di guerra. E mentre le panetterie sono costrette a chiudere per mancanza di farina e carburante, Gaza è di nuovo sull’orlo della carestia.
A oltre un anno dall’inizio dell’offensiva, di Gaza non rimane quasi nulla: case distrutte, ospedali rasi al suolo, scuole e infrastrutture civili devastate. I beni di prima necessità sono ancora drammaticamente scarsi, mentre le condizioni igienico-sanitarie restano estremamente critiche.
Puoi immaginare l’impatto di tutto questo su bambini e bambine? Sono i più fragili, i più esposti a malattie, malnutrizione e agli effetti devastanti del trauma vissuto.
Con la tua donazione alla campagna ACQUA PER GAZA, consentiremo all’associazione palestinese UAWC di portare acqua potabile e aiuti fondamentali alle famiglie, rafforzando la risposta locale all’emergenza.
COSA PUOI FARE
Di fronte alle notizie che arrivano dalla Palestina è facile sentirsi impotenti. Ma sono molte le azioni che possiamo sostenere insieme, moltiplicando gli sforzi per porre fine a questo genocidio.
ATTIVATI: fai advocacy, unisciti alla richiesta del cessate il fuoco, amplifica le voci palestinesi e quelle di pacifistə israelianə e internazionali attraverso i social network.
BOICOTTA: aderisci alla campagna per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele.
DONA: aiutaci a portare acqua potabile a Gaza.

L3 BAMBIN3 RISCHIANO DI MORIRE DI FAME E DI SETE
A Gaza l’assunzione di acqua contaminata sta provocando epidemie di epatite, colera e diarrea che colpiscono in modo particolare bambinə. Senza medicinali e in condizioni igienico-sanitarie disastrose, queste epidemie rischiano di diventare letali.
Quello che sta succedendo non è un effetto della guerra, ma il risultato di una politica indiscriminata e dichiarata da parte di Israele, che dall’inizio della sua offensiva militare ha impedito l’accesso di aiuti umanitari, cibo e acqua potabile all’interno della Striscia di Gaza.



È IN ATTO UN GENOCIDIO
Diamo il giusto nome alle cose. Da ottobre 2023 fino a questa tregua, la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza è stata sottoposta a un’offensiva militare genocida per mano di Israele. L’uccisione indiscriminata di migliaia di persone, l’attacco deliberato a centrali idriche ed elettriche, l’assedio militare e il blocco degli aiuti umanitari, le demolizioni di ospedali, scuole, università, rifugi, edifici civili, rappresentano l’evidente tentativo di totale annientamento della Striscia di Gaza e dei suoi abitanti.
Ma la storia, in Palestina, non è iniziata il 7 ottobre. Aver allontanato lo sguardo dal colonialismo di insediamento israeliano, dal regime di occupazione militare e apartheid sui Territori occupati e dal completo assedio di Gaza, ha reso possibile quanto abbiamo osservato in questi mesi: una catastrofe umanitaria senza precedenti nella storia recente. È necessario oggi più che mai non abbassare lo sguardo, e continuare a tenere alta l’attenzione sulle conseguenze devastanti dell’offensiva israeliana.

“Abbiamo bisogno di tutto il vostro supporto, in due modi fondamentali: con un’azione costante di advocacy per porre fine alla guerra genocida e all’occupazione israeliana, e con il sostegno finanziario che ci permette di continuare a lavorare rafforzare la resilienza del nostro popolo e alleviare le sue sofferenze”. Saad Ziada, Direttore generale UAWC, Gaza.