Qui parla la Corte di Cassazione, l’organo di vertice della giurisdizione italiana, che con la sua relazione tecnica — fredda, chirurgica, inesorabile — fa a pezzi il cosiddetto Decreto Sicurezza approvato dal governo nella primavera del 2025. E lo fa non sulla base di suggestioni politiche, ma secondo la grammatica severa del diritto, con argomenti che incidono sulle fondamenta stesse dell’ordinamento costituzionale.
Un duro colpo per il Governo e la maggioranza: la Legge 9 giugno 2025, n. 80, che ha convertito il
Il decreto sicurezza, che tra oggi e domani riceverà il via libera dalla Camera, rappresenta «una seria minaccia per la democrazia», nel contesto di un «sistematico regresso» dello Stato di diritto che «evidenzia tendenze autoritarie». Con queste preoccupazioni oltre 80 ong italiane ed europee hanno scritto una lettera al commissario europeo per la Democrazia e lo Stato di diritto, Michael McGrath, esortando la Commissione a chiedere l’abrogazione della legge promossa dal governo Meloni, verificarne la compatibilità con il diritto Ue e
La conferenza stampa della Rete A Pieno Regime dopo la manifestazione del 26 maggio a Roma. “Da mesi l’obiettivo era assediare i palazzi del potere nel giorno del voto in Parlamento del Decreto Sicurezza”. “da mesi l’obiettivo era assediare i palazzi del potere nel giorno del voto in Parlamento del Decreto Sicurezza”.
“Quello che abbiamo visto ieri a Roma, sotto al Parlamento, è il segno evidente di un’opposizione sociale che non solo è diffusa e radicata, ma che ha imparato a