Non ci stiamo opponendo allo sviluppo, vogliamo equità

il: 18 Ottobre 2019

Il 18 giugno 2019 ProtectDefenders.eu con la partnership di European Union External Action Service e dell’ International Land Coalition, hanno organizzato un panel agli European Development Days 2019, sotto il titolo di ‘The guardians of the territory – Strengthening international solidarity and support to indigenous peoples and environmental human rights defenders‘.

Durante questa sessione -disponibile su questo podcast– i partecipanti hanno discusso sulle nuove strategie da mettere in atto per incrementare la difesa e la solidarietà nei confronti di coloro che stanno rischiando la propria vita per proteggere l’eredità più importante del nostro pianeta. Come affermato dal WHRD and Champion of Earth Joan Carling,  le comunità indigene devono continuare a combattere per i loro diritti senza  che i loro membri vengano minacciati, o peggio uccisi, mentre le collaborazioni con le soggettività indigene risultano necessarie per proteggerli, offrendo ulteriori equi benefici- “Abbiamo bisogno di una volontà politica da parte degli stati di mettere in atto un lavoro di implementazione per quanto concerne il rispetto dei diritti dei popoli indigeni esattamente come lo deve mettere in atto il sistema economico e di impresa. Non ci stiamo opponendo allo sviluppo, vogliamo solo essere trattati con rispetto ed equità ed essere coinvolti nei processi decisionali”

La devastazione ambientale prodotta da interessi economici e politici contribuisce ad aggravare la situazione di diseguaglianza e l’impatto sulle comunità diventa insostenibile, privandole di fatto dei diritti più basilari diventando inoltre vittime costanti della più feroce repressione.

I popoli indigeni e i difensori dei diritti umani e ambientali combattono in prima linea per difendere i loro territori dalla devastazione e dal saccheggio delle risorse da parte di progetti devastanti guidati e causati da enti statali e grandi corporation. E per questo sono sotto costante minaccia: 207 difensori dei diritti umani sono stati uccisi nel 2017. Stella Matutina, una coraggiosa WHRD di Mindanao ci mette in guardia sul “genocidio dei popoli indigeni, attraverso l’erosione della loro cultura e del loro diritto di autodeterminazione. I popoli indigeni sono senza dubbio dimenticati e lasciati da parte in questo mondo dove regna l’ingiustizia”. Anche Ariane Assemat, del Centro de Derechos Humanos de la Montaña Tlachinollan in Messico sottolinea l’impunità criminale nei confronti di coloro che continuano a mettere in atto minacce, attacchi e uccisioni nei confronti degli HRDs. “Questa è una tendenza globale: il mondo è è ogni giorno più pericoloso e mortale per coloro che difendono la propria terra“.Sabine Pallas, dall’ International Land Coalition, sottolinea la responsabilità dei finanziamenti internazionali da parte dei governi, che devono essere impiegati per agire e garantire che i che le risorse e i diritti indigeni e ambientali siano effettivamente protetti e che gli sforzi compiuti per garantirne la difesa la smettano di essere criminalizzati. “Dobbiamo rispettare e proteggere il diritto delle comunità indigene di essere coinvolte e consultate per un consenso preventivo, libero e informato, come è altrettanto necessario proteggere il loro diritto al dissenso”.


Da Protectdefenders.eu