Oltre 30.000 persone hanno partecipato sabato 7 maggio a Roma alla riuscitissima manifestazione nazionale promossa dalla Campagna Stop TTIP, una rete di oltre 250 associazioni e di 70 comitati locali. Una piazza plurale, allegra e determinata, che riassumeva in sé l’ampia composizione sociale che, in oltre due anni di lavoro nei territori, si è aggregata intorno a questa battaglia: c’erano i produttori agricoli e le piccole imprese, i sindaci di diversi Comuni, le reti dell’altra economia, del commercio solidale e del
“Siamo ostaggi del nostro benessere, per questo i migranti ci fanno paura, … la modernità produce immigrazione: il progresso economico riduce la forza lavoro e produce persone “inutili”. Che andranno sempre dove ci sono prospettive di pane e di acqua potabile” (Bauman)
Intervista di Yaku ad Alex Zanotelli durante la manifestazione a Roma del 7 maggio contro il Trattato transatlantico di libero commercio e gli investimenti TTIP tra l’Unione Europea e gli USA
il Consiglio di Stato diffonde il parere in merito al decreto sui servizi pubblici locali, attuativo della Legge Madia: si ammette che il decreto vieta la gestione pubblica e limita quella diretta anche tramite società a totale capitale pubblico. Ciò non conduce però i giudici a denunciare la conseguente contraddizione con l’esito referendario e con la stessa delega.
Con una folta partecipazione di rappresentanti – presenti esponenti del Movimento della Scuola, degli Studenti, del Movimento per l’Acqua Bene Comune, Stop Devastazioni Ambientali, Centri Sociali, Partiti ed organizzazioni civili – è stato esplicitato oggi il percorso politico e di raccolta firme che il neonato Comitato Trentino per i Referendum Sociali ha attivato sul territorio.
E’ stato approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri il Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale, decreto legislativo attuativo dell’art. 19 della L. 124/2015 (Legge Madia). Il decreto, ora all’esame del Consiglio di Stato e della Conferenza Stato-Regioni, verrà approvato in via definitiva entro la fine del mese di giugno.
Il Governo tradisce la volontà popolare dei Referendum per l’acqua pubblica. Approvata alla Camera il DDL sull’acqua contro la volontà popolare di 27 milioni di Italiani espressa con il voto referendario del 2011. Protestano in tribuna e gli attivisti del Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Si oppongono M5s e SEl-Sinistra Italiana.
7 maggio a Roma Manifestazione Nazionale. Per fermare il TTIP. Per tutelare i diritti e i beni comuni. Per costruire un altro modello sociale ed economico, per difendere la democrazia. Tutte e tutti insieme è possibile.
Un’analisi del voto referendario del 17 aprile richiede una valutazione complessa per le numerose variabili da considerare.
Tredici milioni di persone che votano SI in un referendum che si è fatto di tutto per boicottare, non sono poche, soprattutto in un paese dove la disaffezione al voto –frutto della caduta verticale di fiducia verso la politica istituzionale- è diventata di ampia portata e quasi endemica.