SCUOLA DI ATTIVAZIONE POLITICA“Progettare un’economia trasformativa per una comunità sostenibile e solidale”PARTE TERZA:
Le esperienze e le pratiche
📌Giovedì 15 ottobre – 17.30-19.30LEZIONE 11 – Strutturare relazioni e legami sociali. Dalle Reti di economia solidale ai Distretti localiSono molte le realtà dell’economia trasformativa che manifestano con nettezza la loro obiezione al modello di sviluppo dominante e alla competizione come chiave di volta di ogni possibile affermazione. Tra queste si stanno diffondendo articolazioni a livello territoriale come i distretti e le
Femminismi, economia politica ed ecologia.
Dicono che l’arrivo dei fondi europei…
Il collaboratore italiano della missione Onu è stato trovato cadavere nella sua casa…
La ripresa della quotidianità post-vacanze lascia immutate tutte le contraddizioni sinora emerse, con l’arrivo, lo scorso inverno, dell’epidemia da Covid-19. Le preoccupazioni su una nuova ondata con l’approssimarsi dell’autunno si saldano con la constatazione di come istituzioni e ceto dirigente sembrino non aver tratto alcun insegnamento da quanto sin qui avvenuto, e continuino a navigare a vista, attraverso provvedimenti che non imprimono alcuna inversione di rotta al modello economico, ecologico e sociale.
Gli imperativi tornano ad essere “correre” e “crescere”, come
La notizia della morte di Mario Paciolla, che lavorava come volontario Onu in Colombia, ci stordisce e fa tornare indietro di molti anni, a quando nel Paese andino era pericoloso sempre: come guerrigliero, come contadino, e come accompagnatore delle comunità per la costruzione della pace nei territori.
Negli anni Novanta parlare di Colombia era parlare di morte, di uccisioni violente, di milioni di sfollati, del paramilitarismo più feroce. Nel Paese latinoamericano dove sopravviveva la più longeva guerriglia marxista – mezzo secolo
Ci sono ospedali – e lo sappiamo – che vanno oltre l’immaginazione. Nonostante l’eroismo di dirigenti, dottori ed infermiere. Nonostante il coronavirus non sia – per ora – la priorità.
Uno di questi è l’ospedale di Primo Soccorso di Cubarà, regione di Boyacà, ai confini del resguardo indigeno del popolo indigeno Uwa, vicino alla frontiera colombiana col Venezuela.
Sono soprattutto donne indigene quelle che incontriamo nell’atrio, alcune siedono per terra mentre i bambini gattonano o dormono fra le loro braccia. “Pochi