Attivista per i diritti umani della Commissione Interecclesiastica di Justicia y Paz Colombia, Yohana Lopez Almenida, laureata in Filosofia, è docente di Storia presso l’Università del Cauca. Per quasi dieci anni è stata referente regionale del Cauca del processo di accompagnamento delle comunità contadine ed indigene, curando in particolare l’aspetto pedagogico, ma i primi accompagnamenti sono stati nella dura foresta del Chocò, quando a metà del primo decennio del 2000 la violenza paramilitare nel Bloque Elmer Cardenas si accaniva sulle locai
Attivista per i diritti umani della Commissione Interecclesiastica di Justicia y Paz Colombia, Yohana Lopez Almenida, laureata in Filosofia, è docente di Storia presso l’Università del Cauca. Per quasi dieci anni è stata referente regionale del Cauca del processo di accompagnamento delle comunità contadine ed indigene, curando in particolare l’aspetto pedagogico, ma i primi accompagnamenti sono stati nella dura foresta del Chocò, quando a metà del primo decennio del 2000 la violenza paramilitare nel Bloque Elmer Cardenas si accaniva sulle locai
presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso in Via della Dogana Vecchia, 5. L’incontro, organizzato da Associazione Yaku insieme a Libera, vedrà la partecipazione di Yohana Lopez Almeida, rappresentante della Commissione Interecclesiale Justicia y Paz Colombia, organizzazione per la difesa dei diritti umani che da oltre 25 anni si batte contro l’impunità e per il riconoscimento dei diritti delle comunità indigene, contadine ed afrodiscendenti, in Colombia
Il 7 marzo alle ore 20.30 presso il Centro Formazione Solidarietà Internazionale di Trento si terrà l’incontro “Donne in difesa della Madre Terra – La Colombia verso gli accordi di pace”. Ospite, Yohana Lopez Almeida, del direttivo della Commissione Intercclesiale Justicia y Paz Colombia, organizzazione per la difesa dei diritti umani che in Colombia da oltre 25 anni si batte contro l’impunità e per il riconoscimento dei diritti delle comunità.
Il presidente degli Stati Uniti Obama ha incontrato l’8 febbraio il presidente Sergio Mattarella, e non ha mancato di sottolineare quanto sarebbe felice se l’Italia spingesse ancora più forte per l’approvazione del TTIP.
Nel Bellunese i comitati per l’Acqua Bene Comune, insieme alle Regole e al WWF, incassano lo stop della regione Veneto alle nuove centraline idroelettriche. Fatte passare per neonato istinto ambientalista, sono la risposta dovuta alle mobilitazioni dal basso, corredati dai ricorsi alla Commissione Europea, al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, all’ISPRA.
Il nesso tra migrazioni e cambiamento climatico è tutt’altro che facilmente quantificabile e il grave peggioramento delle condizioni ambientali rappresenta uno degli elementi che possono determinare una migrazione forzata, ma non necessariamente l’unico..
Dall’ultimo numero di Granello di sabbia di Attac Italia, le riflessioni post COP 21 di Parig
In Cile nuova vittoria contro lo strapotere di Enel: fermato il progetto idroelettrico sul lago Neltume, la ragione alla lotta senza sconti del popolo indigeno Mapuche, che non ha mai ceduto nononstante difficoltà ed intimidazioni.