Via libera del Parco al bacino artificiale per l'innevamento ai Montagnoli.

il: 30 Novembre 2013

«La giunta esecutiva delibera di autorizzare, per la parte dell’opera rientrante all’interno del territorio del Parco Naturale Adamello Brenta, il progetto per la realizzazione di un invaso a cielo aperto per lo stoccaggio d’acqua ad uso innevamento programmato in loc. Montagnoli in deroga al Piano del Parco». È questa la frase chiave della delibera di 10 pagine resa pubblica stamattina dal Parco Naturale Adamello Brenta che sintetizza la decisione approvata con 5 favorevoli (Presidente Caola Antonio e Assessori Masè Gilberto, Gusmerotti Roberto, Ghezzi Giovanni, Rambaldini Ivano) e 3 contrari (Vice Presidente Pezzi Ivano e Assessori Pozza Rodolfo, Scrosati Giuseppe).


Una decisione arrivata in seguito alla bocciatura di altre proposte come spiega chiaramente il Presidente del Parco Antonio Caola: «La Giunta esecutiva del Parco ha preso questa decisione a conclusione del lungo e travagliato procedimento che l’ha vista impegnata nel dare completa attuazione all’incarico avuto dal Comitato di gestione in sede di approvazione della variante al PAG 2012, che ci chiedeva di trovare soluzioni alternative. Per noi la soluzione alternativa ottimale poteva essere il “sopralzo di Ritort”, proposta che abbiamo portato all’attenzione di tutte le sedi istituzionali ma che ha incontrato il parere nagativo di tutti i Servizi provinciali competenti e di MUSE, partner tecnico incaricato di fare una valutazione».

Bocciate anche le altre proposte avanzate. «Nel corso dell’approfondimento istruttorio sono state riesaminate dal gruppo di lavoro le possibili alternative localizzative per la realizzazione di un bacino di accumulo. Le cinque aree individuate e valutate (Campo Carlo Magno, Malga Zeledria, Laghetto in zona Fiocco di Neve, Lago Spinale, Malga di Boch) sono state tutte escluse o per motivi legati alla conformazione del sito, che consentirebbe un volume di stoccaggio eccessivamente limitato, o per l’elevato pregio paesaggisticoambientale, o per entrambe le ragioni».
Difficile quindi per il Parco bloccare un’opera definita di pubblica utilità senza poter fornire un’alternativa valida. Di qui la decisione di concedere la deroga. «Il Parco deve essere assolutamente attento a quello che è la conservazione del territorio ma deve essere anche attento agli interessi economici della valle. Questo è un intervento di utilità pubblica condiviso con il comune di Ragoli, con la comunità delle Regole Spinale MAnez, con la Provincia, e con tutti gli altri enti interessati».
«Inoltre -ci tiene a sottolineare il presidente Caola-il bacino è solo per il 40% in area Parco, e non è in un’area integrale, ma in un’area sciabile. Riteniamo di aver fatto tutto quel era possibile per verificare soluzioni alternative ma non ne sono emerse».

Leggi qui la delibera integrale del PArco Naturale Adamello Brenta

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