all'OEfestival le classi dirigenti chiuse nei palazzi, la società civile aperta nei giardini

il: 1 Giugno 2014

Questa mattina la seconda giornata dell’OltrEconomia festival parte con le testimonianze internazionali che da Berlino, dalla Colombia, passando dalla Grecia, raccontano i successi e le resistenze cittadine e comunitarie nei confronti delle distorsioni dell’economia finanziarizzata. Dopo aver toccato nella sua prima giornata i nodi della privatizzazione del welfare che colpisce il lavoro e ricatta con la precarietà, l’Oltre festival continua il suo racconto sulle risorse che dalla società civile si stanno costituendo in proposte concrete.

Il contributo di Tancredi Tarantino dell’associazione Re:common – che ha raccontato della finanziarizzazione delle risorse e del land grabbing –  e il vibrante racconto di esperienza vissuta di Teodoro Margarita, presidente di Civiltà contadina, hanno posto al centro cosa significa davvero la svendita delle risorse: sterilizzazione delle terre, schiavizzazione del bracciantato, connessioni con i conflitti, come nel caso di Africa e Colombia.

Con Paolo Carsetti, del Forum dei Movimenti per l’Acqua, Dorothea Harling della Rete Europea dell’Acqua e del Wassertisch di Berlino, e soprattutto, con l’esaltante testimonianza del Water Warriors Georgios Melissos della città di Salonicco – che il 18 maggio ha vinto un referendum autogestito e autofinanziato contro la svendita della società delle’acqua locale a Suez e Mekorot – si è tracciata la via percorribile per la ripubblicizzazione e le pratiche di autogestione di beni comuni cmd l’acqua. Con il sociologo Maurizio Teli, la libertà e la partecipazione passa anche da internet.

Il confronto netto fra le Classi Dirigenti del festival dell’Economia, e la socialità, le lotte, la critica puntuale, e le proposte concrete dei tavoli di lavoro dell’OltrEconomia festival, porta gli organizzatori a ritenersi davvero soddisfatti del risultato politico e di partecipazione.

Uscita dal patto di stabilità per le spese dei beni comuni; la campagna di socializzazione della Cassa Deposito e Prestiti; il ritiro dal fiscal compact a livello europeo e la fuoriuscita del pareggio di bilancio dalla Costituzione; i NO ai trattati di libero commercio – il TTIP e il TLC fra EU e Colombia che l’Italia dovreà ratificare a breve – alla cementificazione selvaggia, alle grandi opere, all’algrobusinnes, alla svendita delle terre demaniali, la difesa del diritto alla salute.

Negli workshop pomeridiani – anche questo pomeriggio partecipati da parecchie decine di persone – su acqua, terra, beni comuni digitali,insieme  alla presenze anche di sindaci, consiglieri comunali, attivisti di molte regioni d’Italia, si sono costruite le proposte politiche che saranno attivate anche nel territorio trentino a partire dall’autunno, fra cui la proposta della costituzionalizzazione del diritto all’acqua e del riconoscimento dei diritti della Natura.

Il Festival dell’Economia disserta sulla crescita, senza porre al centro le problematicità della finitezza delle risorse e la consegna  senza riserve che l’economia neoliberista ha attuato negli ultimi decenni a favore delle corporation; lo stesso Festival ufficiale parla di classi dirigenti, quando dalle esperienze che si incrociano all’OltreFestival esprime con forza il rifiuto della delega in bianco e la volontà di costruire percorsi di partecipazione.

Domani chiusura in bellezza con il confronto fra il Sem Terra del Brasile Joao Pedro Stedile e Gigi Malabarba della Rimaflow e la restituzione dei risultati dei tavoli.