il: 17 Ottobre 2014
ieri si è celebrato il “Giorno della scoperta dell’America”, mentre il genocidio contro le popolazioni indigene continua.
In aprile, il popolo indigeno Achè ha presentato la domanda di riconoscimento storico di genocidio presso il Tribunale Statale del Brasile
per il genocidio sofferto durante le decade ’50 e ’60. Il popolo Achè è stato letteralmente decimato, dopo vere e proprie battute di caccia che i colonos organizzavano per catturarli, schiavizzarli, ucciderli.
Il Brasile registra almeno un centinaio di popolazioni native originarie, e sono le popolazioni più fragili del Pianeta: non solo per gli sfollamenti forzati, ma anche banali malattie come l’influenza, possono attentare alla salvezza di queste antichissime culture e della gente che le animano. I kawahivas del centro del Brasile sono sterminati dalla corsa all’accaparramento di terre per il legname prezioso delle foreste.
Fra i casi di genocidiio si possono menzionare i Nonam che in Colombia resistono in poco più di cento, stretti fra paramilitarismo al solodo di multinazionali, narcotrafficanti, e l’ampliamneto di siti militari statunitesni, sulle coste di Buonaventura. Ma anche gli Yanomami de Haximú, in Venezuela, che nel ’93 furono assassinati in una mattanza senza precedenti, che però è l’unica ad avere avuto giustizia di fronte ai tribunali, con il riconoscimento e la condanna di 4 colpevoli.
Degli Akuntsus in Rondônia, ancora in Brasile, ne sopravvivono 5.
La violenta invasión y destrucción de las selvas de la tribu awá de Brasil por madereros armados y ganaderos también ha sido calificada como genocidio por expertos brasileños. A raíz de una campaña intensiva de Survival, los invasores fueron expulsados del territorio clave de los awás en enero de este año. Pero hasta la fecha el Gobierno no ha implementado un programa de protección territorial permanente para evitar que los invasores regresen.
El director de Survival, Stephen Corry, declaró hoy: “Las sociedades industrializadas someten a los pueblos indígenas y tribales a una violencia genocida, a la esclavitud y al racismo para poder arrebatarles sus tierras, recursos y mano de obra en nombre del ‘progreso’ y la ‘civilización’. Desde los albores de la era del ‘Descubrimiento’, los pueblos indígenas han sido víctimas inocentes de una colonización agresiva de sus tierras. Al retratarlos como atrasados y primitivos, los invasores han justificado una aniquilación cruel y sistemática, que continúa en la actualidad. Es hora de que se ponga fin al genocidio.”
Fuente: Survival International