Lunedì 19 novembre 2018 il governo colombiano, con a capo il presidente Ivan Duque, ha a
cconsentito di ritornare ai tavoli di trattativa con gli studenti delle università pubbliche colombiane, dopo che quest’ultimi hanno organizzato circa 40 giorni di sciopero ad oltranza contro i tagli apportati al diritto allo studio.
Lo sciopero è stato indetto per reclamare un’istruzione pubblica e gratuita e per sollecitare un maggior investimento da parte del governo nei confronti del settore educazione, abbassando il livello di disuguaglianza sociale. Ad oggi sono 32 le università ancora in sciopero in tutta la Colombia, migliaia gli studenti in attesa di sapere quali saranno i risultati della contrattazione con il governo.
In queste settimane di lotta e sciopero non sono però mancati episodi di violenza e tentativi di sgombero da parte della polizia colombiana. Nei primi giorni di novembre un primo sgombero è avvenuto a Popayan, nel Cauca, registrando diversi arresti e feriti fra gli studenti presenti sul posto. La polizia ha attaccato l’università in assetto anti-sommossa, utilizzando gas lacrimogeni e manganelli.
Oggi, venerdì 23 novembre, ci giunge notizia di un’ulteriore azione di polizia in corso presso la facoltà umanistica di UniCauca. Studenti e giornalisti presenti sul luogo denunciano il massiccio utilizzo di gas lacrimogeni all’interno delle strutture universitarie e la presenza di diversi feriti, anche fra i lavoratori dell’università.
Pubblichiamo un video mandatoci dagli studenti dell’UniCauca: