Tatiana Roa Avendaño il 22 novembre a Caldonazzo: la difesa dell’ambiente in Colombia passa per le donne

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Dopo l’Etiopia ed il landgrabbing, lo scorso 8 novembre a Calceranica, e la resistenza delle donne curde, iraniane, afghane, nella costruzione della pace a Tenna, il 16 novembre, terza ed ultima tappa in Valsugana della rassegna Donne In Difesa Di: il 22 novembre a Caldonazzo (ore 20.00 Casa della Cultura) sarà ospite una delle più note ecologiste latinoamericane, la colombiana Tatiana Roa Avendaño

Tatiana Roa è un’ecologista colombiana che da 26 anni si batte insieme alla sua associazione CENSAT Agua Viva, per la difesa dell’ambiente, dei territori, delle risorse idriche. Il suo lavoro si concentra in particolar modo nel rafforzamento politico di comunità indigene, contadine ed afrodiscend

enti impoverite dagli impatti di megaprogetti mineari. Milita da sempre in movimenti sociali e ha dedicato libri, progetti ed azioni, alle donne che vivono nelle zone di estrattivismo. 

LEGGI l’estratto del libro a cura del Censat  “I territori, le miniere e noi: le donne si interrogano”, tradotto da Yaku

“Lo stato dei nostri fiumi, delle nostre riserve d’acqua – racconta Tatiana – riflette quello della nostra società. La Colombia è un Paese che ha sfruttato l’acqua , i boschi, i paramos, in una maniera che ha distrutto la relazioni armonica fra di noi come esseri umani con un altro tipo di natura, che non è umana. Non è un problema di cambio climatico e basta: è un sistema, che ha distrutto le forse alto-andine, che ha degradato le torbiere e fatto sparire praticamente i ghiacciai. La nostra crisi ambientale è il prodotto di dinamiche che non hanno rispetto più di niente”.

E sulle forme di resistenza e proposta che le donne colombiane stanno mettendo in atto in molti territori di conflitto, racconta:” Il nostro intento è quello di mettere in risalto come le donne siano sempre in prima linea nella difesa del territorio e della territorialità in Colombia, così come in altre regioni a sud del globo. L’uso del tempo e il ruolo della donna nelle comunità, influiscono e danno vita a forme di territorialità differenti.

Anche le dinamiche di trasformazione che interessano i territori sono determinanti nella costruzione delle diverse forme di territorialità. Un’altra considerazione centrale in questa riflessione, è che la difesa del territorio oggi fa i conti con l’estrattivismo, una componente fondamentale del modello di sviluppo attuale.

Questo modello tende ad imporre una visione univoca del mondo, nella quale la priorità sociale è quella di accumulare profitto, soprattutto attraverso lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. In questo modo il mercato, il guadagno e l’accumulo di capitale divengono gli unici canali attraverso cui si sviluppa il tessuto di relazioni sociali nel territorio. Capitalisti ed estrattivisti sono ad oggi definiti promotori di sviluppo economico. Per promuovere ed applicare il concetto “di sviluppo economico”, gli estrattivisti hanno bisogno di sradicare e delocalizzare le popolazioni dal loro territorio: è una delle minacce più gravi per la territorialità. In questo modo il modello capitalista si impone attraverso i suoi strumenti finanziari, politici e militari, appropriandosi del territorio e distruggendo le basi che garantiscono la salvaguardia della vita. Inoltre l’espropriazione territoriale fa sì che vengano meno le condizioni che garantiscono l’unicità del gruppo.

Senza un posto dove abitare, alle comunità non viene garantita nè una vita dignitosa, nè la possibilità di organizzare una resistenza contro gli attacchi che questo modello economico porta con sè. Basandosi sul concetto di natura come qualcosa di infinito ed inesauribile, lo Stato Colombiano ha convertito il paese, in maniera graduale, in una dispensa di materie prime, a cui gli altri paesi e i mercati stranieri, come quello europeo, possono liberamente e ampiamente attingere. La strategia per accumulare capitale è quella di abusare delle risorse territoriali del paese e metterle a servizio dell’arricchimento dei mercati internazionaliLa vita e i beni comuni sono diventati merce per il profitto dei mercati internazionali e i movimenti territoriali, per la difesa della vita tradizionale, sono stati classificati come elementi di disturbo per il progetto di accumulo smisurato di capitale. Ciò ha portato in modo esponenziale ad una politica di criminalizzazione e di denigrazione del diverso. I corpi delle donne sono stati oggetto di stigmatizzazione e criminalità, una strategia che ha influenzato inevitabilmente le forme di territorialità e i meccanismi di appartenenza al territorio. I tessuti sociali sono stati indeboliti ed è stato negato alle comunità il diritto di esprimersi sul destino dei loro territori. Il modello economico e di sviluppo basato sull’estrattivismo, presuppone che gli interessi economici delle imprese abbiano la priorità rispetto ai diritti umani e alla possibilità di vivere in un ambiente sano, condizioni imprescindibili per garantire la dignità della vita comunitaria. Il corpo femminile, allo stesso modo del suo territorio sacro, è soggetto ad un’usurpazione fisica, politica e sociale. Questi spazi, cornici per la costruzione dell’identità culturale di ogni comunità, vengono resi inabitabili e desolati, a causa degli sfruttamenti minerari, idroelettrici, petroliferi”.

LA RASSEGNA DONNE IN DIFESA DI: 
Un novembre dedicato alle donne e alle esperienze di rivoluzione e cambiamento in corso in molte parti del mondo: dall’8 novembre il Trentino si fa palcoscenico di incontri, dialoghi, presentazione di libri, sul Protagonismo femminile in luoghi di conflitto.
Uno sguardo di genere sulle economie di guerra, contrapposte ai processi di costruzione della pace. Nei comuni di Calceranica, Tenna, Caldonazzo, e infine a Trento, con ospiti internazionali e del panorama nazionale.
Ospite d’eccezione, l’ecologista colombiana Tatiana Roa Avendaño, dell’associazione Censat Agua Viva e Movimento Rios Vivos Colombia che da tempo lavora con gruppi e movimenti femminili e femministi colombiani, sulla difesa dell’acqua nelle comunità indigene e contadine, con un focus speciale sul rapporto fa estrattivismo e violenza di genere.
Verso la conferenza internazionale a Trento del 24 novembre, per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Centro Formazione Internazionale in Vicolo San Marco, a Trento
3 INCONTRI IN VALSUGANA:
8/11/17 Ore 20.00 – sala Casa dell’Associazioni (Calceranica al Lago, Chiesetta di S.Ermete)
IN DIFESA DELLA MADRE TERRA – L’Africa in pasto al landgrabbing, la resistenza femminile per la difesa della terra.
Dialogo con: Agitu Ideo Gudeta, attivista etiope e responsabile progetto “La Capra felice” e Caterina Amicucci – Associazione “Un Ponte Per”. Ha coordinato la campagna contro la costruzione della Diga  Gibbe III. Un approfondimento sull’accaparramento delle terre nel mondo e nei territori.
16/11/2017 Ore 20.00 – Sala Consiliare (Tenna)
VARIAZIONI DI LUNA – La pace in Medio Oriente parla al femminile.
Dialogo con Patrizia Fiocchetti – Scrittrice, responsabile area immigrazione di Coop Noncello Pordenone. Introduzione a cura di Luisa del Turco del Centro Studi Difesa Civile.
22/11/17 Ore 20.00 – Casa della Cultura (Caldonazzo)
LA COLOMBIA VERSO LA PACE – Le donne protagoniste del Processo di Pace Colombiano.
con la presenza di Tatiana Roa Avedaño – Presidentessa dell’Associazione colombiana CENSAT AGUA VIVA, attivista ed ecologista con il movimento RIOS VIVOS COLOMBIA.
Francesca Caprini – Giornalista, Associazione Yaku.
VERSO LA CONFERENZA INTERNAZIONALE IL 24 NOVEMBRE A TRENTO PRESSO IL CENTRO COOPERAZIONE INTERANZIOALE, IN VICOLO SAN MARCO, A PARTIRE DALLE ORE 19.00


Event Details

  • Location
  • Date 25 Novembre 2017 - 25 Novembre 2017
  • Time 8:00 am - 5:00 pm

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