Dal
1 ottobre in Iraq è iniziata una nuova fase di proteste sociali,
questa volta autenticamente spontanee e difficili da controllare da
parte delle forze politiche o da organizzazioni di società civile,
ma gradualmente sostenute da una vasta parte dell’opinione pubblica e
dai principali sindacati: ieri quello degli insegnanti ha lanciato
uno sciopero generale di 4 giorni, quello degli avvocati incita alla
disobbedienza civile, mentre gli studenti stanno occupando molte
università nelle province del Centro-Sud e sono scesi nelle piazze
in