Dialogo con Joao Pedro Stedile del MST al Valle Occupato

il: 10 Dicembre 2013

Capire il Brasile significa anche intuire il nostro futuro. Il 7 dicembre scorso  al Valle occupato di Roma, in un incontro organizzato da amig@s MST- Italia, Joao Pedro Stedile il padre fondatore del Movimento Sem Terra (MST) del Brasile a dialogato insieme ai movimenti italiani, tra cui Yaku con il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua, i No Tav, Stop Enel, Genuino Clandestino ed altri.

 

Il Brasile, ormai la 5° potenza industriale del mondo, è un Paese polarizzato, dalle grandi contraddizioni, con fortissimi e attivi movimenti sociali come il MST – quasi 1 milione e mezzo di persone e migliaia di ettari di terra recuperati – mentre la forbice della disuguaglianza sociale cresce vertiginosamente al crescere dell’economia. “Con Lula l’accesso all’università era garantito solo al 6% della popolazione, adesso con il governo Dilma siamo passati al 12% – spiega e Joao Pedro Stedile per spiegare i progressi del suo Paese. Ma la situazione è ancora allarmante e all’orizzonte s’intravedono ancora anni di conflitti e rivendicazioni sociali. “Cosa diciamo a cinque milioni e mezzo di giovani che ancora non possono permettersi l’università? Cioè all’altro 88% della popolazione che non ha accesso agli studi?”. Perché il governo di Lula e quello di Dilma, secondo Stedile, sono governi progressisti, di coalizione, che non hanno nulla di rivoluzionario, e che garantiscono e conservano il potere delle grandi multinazionali. “Anche se certamente il benessere della classe media è migliorato in questi ultimi anni, per combattere la disugualianza  e la polarizzazione sociale saranno necessari anni di lotta” spiega Stedile – e noi siamo pronti anche ad alleanze planetarie –  E’ possibile quindi un’agenda di mobilitazione comune con i movimenti sociali italiani? Gli abbiamo chiesto. “Adesso è più facile dal momento che le crisi sono globalizzate e quindi anche la resistenza dei movimenti, malgrado il riflusso attuale,  si rafforza allo stesso tempo in Italia come in Brasile”. Ci rivedremo con Stedile alla fine di maggio, a Trento, per il Festival dell’Economia. La sfida è quella di portarlo fuori  dal contesto istituzionale e  farlo ancora dialogare con i suoi simili.