Il municipio che ha dichiarato l’acqua come diritto umano.

il: 29 Ottobre 2019

Per far si che la Consulta Popular, che si è tenuta questa domenica, fosse valida c’era il bisogno che almeno il 40% degli aventi diritto al volo, ed iscritti alle liste elettorali, si presentasse ai seggi e che almeno 1955 di loro appoggiassero il Sì. Dopo la chiusura delle votazioni il risultato è stato raggiunto: più del 45% degli aventi diritto al voto ha dato la propria preferenza al Sì, dichiarando così l’acqua come diritto umano nel territorio.  

——————————————————————————————————-

Questa domenica, 27 ottobre 2019, il Comune di Suchitoto ha segnato un passo importante della sua storia. In una Consulta Popular la popolazione ha infatti espresso la propria decisione di difendere l’acqua dichiarandola come diritto umano.

Le urne sono state aperte alle 7 di mattina in 10 diversi centri dedicati al voto, tutto il processo è stato accompagnato dal Tribunal Supremo Electorl (TSE). Per essere valida la Consulta Popular richiedeva un minimo di 3833 voti, dei quali almeno 1955 (51%) per far vincere l’istanza del Sì, cioè per far diventare l’acqua uno dei diritti umani.

Alle ore 12 i dati mostravano una considerevole affluenza ai centri di votazione, infatti a quell’ora avevano già votato più di 2mila persone.

Questa Consulta Popular ha rappresentaro una sfida per le organizzazioni e le istituzioni che l’hanno voluta e promossa, considerando che nel magio 2017, quando si realizzò la prima consulta popolare per l’acqua come diritto dell’uomo, non fu raggiunto il quorum del 40% dei votanti, rendendo non valido l’intero processo.

Nella Consulta Popular appena tenutasi i timori che si potesse rivivire la stessa situazione del 2017 si sono dileguati nel momento in cui il conteggio delle schede ha rivelato che il 48,21% della popolazione ha optato per il Sì.

Con questo risultato, Suchitoto si è convertita nel primo municipio a livello nazionale a dichiarare l’acqua como diritto dell’uomo.

Cosa succederà dopo la consulta?

Secondo quanto dichiarato alla Red Informativa de ARPAS dalla sindaca di Suchitoto, Pedrina Rivera, il Consejo Municipal emanerà una ordinanza per proteggere l’acqua intesa come diritto umano.

I fatti del luglio 2007…

La storia delle comunità di Suchitoto nella difesa dell’acqua ha molti episodi precedenti l’ultima Consulta Popular. Il 2 luglio 2007 la popolazione si mobilitò in rifiuto all’iniziativa del presidente della Repubblica di quegli anni, Elias Antonio Saca, di lanciare una “politica di decentralizzazione dei servizi pubblici”, nella quale le comunità avvertirono la minaccia della privatizzazione dell’acqua.

La mobilitazione è stata repressa dal governo, agenti dell’Unidad de Mantenimiento del Orden (UMO) e della Unidades Elite de Asalto de la Policia Nacional Civil (PNC) hanno reagito ed attaccato le persone che stavano protestando, con un chiaro approccio “caratterizzato dall’abuso della forza contro la popolazione civile”, secondo quanto detto dalla Procuradora de Derechos Humanos di allora, Beatrice de Carrillo. Come risultato delle azioni di repressione, si contarono più di 40 persone ferite e 14 detenute per i presunti delitti di associazione illecita, disordini pubblici e atti di terrorismo.

Anche per i fatti appena raccontati i risultati della Consulta Popular di del 27 ottobre 2019 assumono maggiore rilevanza, rappresentando la vittoria di oltre 12 anni di lotte e di azioni delle comunità.

Tratto da Arpas.org.sv

Traduzione a cura di Yaku (Marzia Deflorian)