Da Trento a Cecina, per costruire insieme la società della Cura
Una tre giorni importante, quella svoltasi dall’11 al 13 settembre, a Cecina Mare, nei pressi di Livorno, in cui sono giunte da tutta Italia decine di organizzazioni diverse ma caratterizzate dall’ambizione di raccogliere una sfida importante.
La nuova edizione italiana dell’università estiva di Attac ha il vanto di essere l’unica in tutta Europa ad essersi svolta in presenza e che nonostante le doverose misure per il contenimento della pandemia ha portato, ancora dopo 40 anni, nuovi importanti contributi di analisi del corrente e proposte per il domani.
La pandemia non è un momento di stallo o di sospensione della nostra società ma ha accelerato processi che erano già in corso e ne ha introdotti di nuovi. Il passaggio ambizioso dell’università di Attac, dopo anni di elaborazioni collettive è sfociata nell’orizzonte politico della “società della cura”, un cambio di paradigma rivoluzionario sempre più necessario volto a trasformare le relazioni e gli equilibri di potere che dominano il presente.
La pandema si somma e acuisce le crisi che si sono sommate nel corso degli anni e per effetto diretto del fallimentare sistema neoliberista che sempre più mette in mostra i propri fallimenti sottolineandone l’incompatibilità con il vivere umano.
Ma Cecina guarda oltre, verso una società della cura che mette al centro i territori e lancia la costruzione della campagna relativa alle due leggi d’iniziativa popolare sulla riforma della finanza locale e sulla socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti.
La società della Cura si addentra nel profondo, rivoluzionandoli basso, i processi che animano la vita associativa, depatriarcalizzando l’agire politico e inserendo pratiche virtuose all’interno dei nostri processi decisionali.
Una cura che non è sinonimo di assistenza e non vede i rapporti come qualcuno che dà e qualcuno che riceve, bensì come una relazione sociale, un nuovo modo di intendere la vita e il senso dell’esistenza.
Uscire dal profitto, per costruire la società della cura richiede condizioni economiche, cornici istituzionali, legali, procedurali importanti ma vivrà soprattutto nella coscienza delle persone, nelle strutture profonde dell’affettività di ognuno verso ogni creatura vivente.