Con Monica di Sisto verso l’apertura dell’Oef21

il: 9 Settembre 2021

Domani alle ore 18.00 la prima conferenza “Una pandemia, molte crisi”.

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Monica di Sisto, economista, giornalista, vicepresidente di Fairwatch e – in questo caso – esponente anche della piattaforma “La società della cura”, sarà domani all’OltrEconomia festival con Vittorio Agnoletto, medico ed attivista, e Barbara Poggio, docente e Prorettrice dell’Università di Trento alle politiche di equità e di genere. 

Alle 18.00 la conferenza inaugurale nel consueto luogo dell’off, cioè il Parco Santa Chiara di Trento  – preceduta dalla’assemblea studentesca delle 16.00 su scuola e diritti – sarà dedicata a “Una pandemia, molte crisi”.

Di Sisto, che ha spesso attraversato gli spazi politica del festival dell’economia alternativa e solidale, ormai giunto al suo ottavo anno, ci ha regalato alcuni dei passaggi salienti del suo intervento di domani: un incontro che partirà con la testimonianza del medico e fondatore di Medicina democratica, di LILA ed oggi anche dell’Osservatorio sul Coronavirus, Vittorio Agnoletto, e proseguirà con le riflessioni della professoressa Poggio su Genere e diseguaglianze in epoca di pandemia. 

Come Fairwatch e Società della Cura state seguendo ormai da tempo la vertenza delle operaie e degli operai della GKN , la multinazionale britannica che produce componenti del settore automobilistico in 30 Paesi e che il 9 luglio aveva licenziato tutti i 422 dipendenti dello stabilimento fiorentino di Campi Bisenzio comunicando loro la decisione con una semplice mail. E’ una vertenza che si è messa, per volere degli stessi lavoratori e lavoratrici, in connessione con la crisi ed i cambiamenti della nostra società, in tempo di pondemia.

La GKN è una fabbrica di semiassi di auto lussuose, che ha appena licenziato quasi 500 persone. Il comitato di fabbrica ha scelto subito che questa non fosse solo una vertenza legata alla perdita dei posti di lavoro, anche perché i licenziamenti sono arrivati praticamente allo scadere dello sblocco licenziamenti indetto dal Governo. 

La vertenza è stata messa a disposizione perché questi problemi non si risolvono solo fabbrica per fabbrica ma a livello sistemico. Dobbiamo cominciare a chiederci cosa vogliamo davvero produrre e se lo Stato si deve davvero arrendere alla logica dei grandi gruppi transnazionali che, come in questo caso, spostano la produzione non in paesi più convenienti, ma in Francia e Spagna, danneggiando i loro committenti e interi territori. 500 persone sono 500 famiglie, un terremoto.

Da sussidio a sussidio poi si arriva a precariato e nessun lavoro, ed è una narrativa che con il Covid sta diventando la normalità.

Perché il nostro Governo stia lasciando soli questi operai ed operaie non si capisce. Ma il 18 settembre ci sarà una manifestazione nazionale a Firenze, luogo di un Social Forum storico, quello avvenuto solo un anno dopo a Genova 2001.

Dobbiamo insorgere insieme, visibili fisicamente e non solo attraverso i social (#Insorgiamo è il nostro hashtag). 

Per dare un futuro diverso a questo Paese c’è necessità di un piano di sviluppo industriale, che manca da almeno 15 anni, come strumento di pianificazione della spesa pubblica. Stiamo aumentando l’esportazioni con condizioni di lavoro al ribasso.

Attorno alla GKN c’è stata una solidarietà e collaborazione fra operaie ed operai, giuslavoristi ed economiste/i, che prosegue per unire le tante lotte sociali che stiamo affrontando.

La “Società della cura” è una piattaforma che ormai da mesi sta unendo organizzazioni e cittadini di territori ed esperienze diverse al grido di  “NESSUNO SI SALVA DA SOLO”. 

La Società della Cura (https://societadellacura.blogspot.com/p/chi-siamo.html) nasce come riflesso democratico nei giorni in cui Conte chiamava a Villa Pamphili un summit con tanti escluse ed esclusi, a cui abbiamo risposto con un pic nic fuori dal Parco per discutere anche insieme a tante e tanti anche dal’estero – pensiamo a Varufakis – un’insieme di proposte che mettevano al centro la cura non solo come rafforzamento di sanità e di servizi sociali, ma anche come ripensamento del sistema economico, dello stare insieme delle persone, la forza della comunità che fino ad allora si erano bene o male difese da solo facendosi la spesa, facendosi compagnia.

Abbiamo costruito una critica collettiva al decreto economia e finanza, abbiamo promosso presidi al Parlamento con i Fridays for future, con Extinction Rebellion XR, con i gruppi del diritto all’abitare, per lavorare ad un piano alternativo al PNRR che abbiamo chiamato Recovery Planet e che parte dal concetto di cura per diventare resilienti e ripartire economicamente, ecologicamente, ma anche fra di noi, come esseri umani. 

Abbiamo stilato una serie di proposte alternative allo spirito del PNRR, che parla di transizione energetica, piano occupazione, interventi verdi ecc con spirito dirigista e impermeabile alla cooperazione addirittura con gli enti locali, e le abbiamo presentate anche a Genova luglio durante il il ventennale del G8 dove tutte e tutti insieme abbiamo deciso di ripartire dalle mobilitazioni. Sarà un autunno caldo, con le manifestazioni femministe e dei Friday’s e il 24 e 25 settembre, e gli incontri dal  28 settembre al 3 ottobrecon la YouthCOP e la PreCOP, la prima sarà un incontro di una delegazione di giovani e la seconda sarà l’incontro tecnico e politico preparatorio alla COP26 di Glasgow, la 26esima Conference of Parties, dove i leader globali si incontreranno per discutere dei cambiamenti climatici.

Mentre metà del mondo è senza vaccini e neppure mascherine, condannato a morire di varianti e ad ingrassare le industrie, noi dobbiamo stare insieme, perché divisi non ce la possiamo fare.

L’Oef21 ha titolo quest’anno “AltriMondi Possibili”, ispirato alla Gira Zapatista che dal Messico sta approdando in Europa, e sarà dedicato ad Agitu Ideo, la pastora etiope brutalmente assassinata a fine 2019 qui in Trentino, grande compagna, amica e sorella dell’OltrEconomia festival in tante edizioni. Cosa vuol dire per te immaginare mondi possibili?

Il mondo possibile è quello che c’è. E’ quello che fanno le nostre gambe quando seguono gli operai di Firenze, o stanno ad Abano mentre la cittadinanza porta avanti un presidio per i rifiuti, con i lavoratori della Texprint di Prato mentre sono in sciopero della fame soltanto perche non voglio lavorare 12/15 ore al giorno e vengono per questo picchiati dalla polizia, con i Riders che hanno continuato senza diritti a portarci il cibo a casa, e con tutte e tutti quelli che nei territori stanno resistendo e danno vita a posti come l’OltrEconomia, dove si cerca di fare economia con modalità e pratiche diverse.

I mondi possibili esistono ed è solo grazie a queste donne e questi uomini che resistono e che devono ora allungare la mano un po’ più in là a tutte e tutti quelli che continuano a combattere e penso all’Afghanistan o alle navi che il nostro governo non fa nemmeno più partire, con centinaia di persone che muoiono nei campi di concentramento in Libia.

Penso ad Agitu, che ci manca tanto, che dava alla sua lotta delle forme molte quotidiane, quelle del formaggio e delle sue capre: per lei e per tutte e tutti dobbiamo oggi come ieri, continuare con maggiore forza a presidiare tutti quei luoghi dove vogliamo realizzare.

INFO: oltreconomia.info