Parte oggi a Trento l’OltrEconomia Festival e riporta al centro delle riflessioni ed elaborazioni politiche della società civile, i temi forti del nostro tempo: salute e gestione della pandemia, lavoro, ambiente diritti.
Il festival, autogestito da un gruppo di organizzazioni trentine con Yaku, Richiedenti Terra, insieme al Centro Sociale Bruno, da otto anni propone con coraggio e determinazione letture, narrazioni, testimonianze e pratiche per un altro mondo possibile, quello dove giustizia sociale ed equità trovino spazio oltre le finanziarizzazioni di economia e politiche governative. Alle ore 16.00 l’inaugurazione con l’assemblea studentesca che s’interrogherà su “Che scuola vogliamo”, il laboratorio di Comunità Frizzante con “Fare bevande per fare comunità”, alle 18.00 il primo incontro conferenziale:
“Una pandemia, molte crisi”, che darà la chiave di lettura dell’intera edizione dell’Oef.
Un incontro, quello di oggi pomeriggio – non facciamo spaventare dalla gara ciclistica, al Parco Santa Chiara a piedi o in bicicletta si arriva tranquillamente – sarà di livello davvero alto, con tre nomi significativi per altrettante tematiche dirimenti per la nostra vita sociale e non solo:aprirà Vittorio Agnoletto, medico, fondatore della LILA ed attivista fin dal Genoa Social Forum del 2001, di cui fu uno fra i principali organizzatori e che oggi, a vent’anni dal drammatico G8;Agnoletto rilegge con lucidità le tematiche che il movimento altermondialista proponeva ad inizio del millennio: la critica al modello di sviluppo, il cambiamento climatico, la perdita di democrazia in favore di speculazioni finanziarie che hanno cooptato sempre più la politica dei popoli: “La pandemia da Coronavirus è il prodotto di un modello di sviluppo – dice Agnoletto – e frutto della distruzione di intere regioni della terra, dobbiamo invertire urgentemente questa direzioni autodistruttiva”.
Agnoletto – che sarà presente con i suoi due libri, “L’ eclisse della democrazia. Dal G8 di Genova a oggi: un altro mondo è necessario”, scritto con il giornalista Lorenzo Guadagnucci (Ed Feltrinelli), dove si legge : “Oggi viviamo in un mondo in cui le derive paventate allora sono quotidianamente davanti ai nostri occhi e dentro le nostre vite: la progressiva scomparsa dei diritti dei lavoratori, una pandemia diretta conseguenza della devastazione ambientale, le nostre vite consegnate ai database delle piattaforme social. Tutto ciò senza ostacoli o regolamentazioni da parte degli stati e dei governi: un’eclisse della democrazia che continua ogni giorno e contro la quale è più urgente che mai intervenire.”
E “Senza Respiro”edito da Altreconomia, inchiesta indipendente sul Coronavirus con prefazione dell’ex presidente brasiliano Lula: perché nella doppia veste di medico ed attivista, Agnoletto parlerà anche della pandemia in corso, ma dal punto di vista della politica sanitaria globale, mettendo l’accento sulla mancata sospensione dei brevetti sui vaccini come richiesto da oltre 100 paesi del Sud del mondo
Con Agnoletto, ci saranno Barbara Poggio, prorettrice alle Politiche di Diversità e di genere dell’Università di Trento, e Monica di Sisto, economista e giornalista, vicepresidente di faiwatch ed esponente della società della cura.
Perché il tentativo di questo difficile OltrEconomia festival, organizzato in piena pandemia e in versione tardo estiva – non come di consueto in contemporanea con il festival OltrEconomia di Trento a giugno – è quello di andare oltre: le dicotomie che stanno disgregando le nostre comunità, facendo un gran favore al capitalismo che ci vuole divisi e distratti; la lettura superficiale dell’esistente, accettandone la complessità e ripartendo da quel “noi” che si sperava essere messo al centro da una malattia globale che sembrava nei primi tempi la “grande livellatrice” davanti alla quali eravamo tutti uguali.
Andare oltre ed attingere ancora nella nostra capacità di movimento ed auto organizzazione, per farci raccogliere quel coraggio urgente che come società civile dobbiamo avere, per affrontare il cambio di paradigma necessario, mettendo al centro la cura: di noi stessi, del creato. E come concetto ed azione politici – femministi ed anticapitalisti – “inteso in termini eversivi, conflittuali, poiché presuppone una diversa organizzazione della società e del mondo (città, ambiente, tempo, formazione, produzione, attenzione a tutti i corpi)”, come dice l’economista Cristina Morini, che dialogherà domani con Raul Zibechi in collegamento dal’Urugay nella conferenza “Economie, diseguaglianze, cura”, domani all’Oef21 alle 17.30.
E se Monica di Sisto ci racconterà non solo delle proposte della piattaforma che rappresenta – quella Società della Cura nata all’indomani dell’annuncio delle iniziative economiche incluse nel Recovey Plan del Governo Conte, cui le organizzazioni coinvolte hanno risposto con un Recovery Planet – e quindi la cura per uscire dalla logica dei profitti (Qui l’articolo uscito su IlDolomiti) , la professoressa Poggio ci parlerà di diseguaglianze e genere e delle profonde asimmetrie che la pandemia sta evidenziando, infatti, come spesso avviene per gli eventi catastrofici: “Non ha colpito tutti allo stesso modo e soprattutto non ha prodotto le stesse conseguenze su persone e gruppi sociali diversi per genere, età, appartenenza etnica, classe sociale e ad altri fattori di differenziazione dell’esperienza degli individui”, si legge in un suo recente articolo, “Se il virus non è democratico. Squilibri di genere nella pandemia”, dove analizza proprio gli squilibri legati al genere legati alle scelte fatte dai governi e alle conseguenze di quel #iorestoacasa, utilizzato come principale deterrente alla diffusione del virus del Covid i primi mesi del 2020.
L’OltrEconomia Festival dunque, che nella sua edizione 2021 prova non solo ad immaginare “AltriMondi Possibili”, ma cerca di sperimentarli, nel laboratorio di idee e pratiche che come sempre vuole rappresentare ed agire, oggi più che mai necessario.