IL GIORNALISMO NEL CONFLITTO

il: 23 Maggio 2022

FRA GUERRA IBRIDA E LIBERTÀ DI PENSIERO , IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE INDIPENDENTE: UN BENE COMUNE E UN VALORE DELLE DEMOCRAZIE E DEI TERRITORI

SABATO 28 MAGGIO ORE 18.00

LABSOP

CENTRO SOCIALE BRUNO

LUNG’ADIGE SAN NICOLÒ 4

TRENTO

CON APERITIVO SOLIDALE

L’evento si terrà anche in caso di pioggia

CON:

CHRISTIAN ELIA – CODIRETTORE DI Q CODE MAG, GIONALISTA ESPERTO DI CONFLITTI ARMATI E SOCIALI

EKATERINA ZIUZIUKPRESIDENTE DI ARTICOLO21 DEL TRENTINO ALTO ADIGE E DELL’ASSOCIAZIONE BIELORUSSI IN ITALIA “SUPOLKA

PAOLA ROSÀ – COORDINATRICE DEL MEDIA FREEDOM RESOURCE CENTRE GESTITO DA OBC TRANSEUROPA

MODERANO:

FRANCESCA CAPRINI – YAKU.EU e MATTIA PELLI – RADIOCURA

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Dopo due anni caratterizzati dall’esplosione del fenomeno dell’ infodemia – la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni– legato alla pandemia da Coronavirus Covid19, siamo oggi alle prese con una quotidiana narrazione di guerra a causa del conflitto russo – ucraino: un’informazione di conflitto che tende a cedere alla propaganda bellicista e a narrare verità artefatte.

Dall’altra, un fronte sempre più variegato ed ampio di giornalismi indipendenti argina e combatte la perdita di democrazia e la criminalizzazione della società, costruendo un panorama antitetico alla stampa “embedded” e contribuendo alla resistenza dei popoli e dei territori.

Un giornalismo nel conflitto, che spesso richiede costi altissimi in termini di integrità, sicurezza, e della vita stessa.

Insieme ai giornalisti Christian Elia, per anni inviato di PeaceReporter ed esperto di Medio Oriente, Balcani e Mediterraneo, Ekaterina Ziuziuk, presidente di Articolo21 del Trentino Alto Adige e dell’Associazione bielorussi in Italia ” Supolka”, e Paola Rosà, coordinatrice del Media Freedom Resource Centre gestito da OBC Transeuropa, ragioneremo sul ruolo necessario dell’informazione indipendente anche in tempo di guerra, e sulla sua crescente criminalizzazione, mettendoci a confronto con un sistema di potere che non accetta il contrasto alla narrazione dominante e che vuole nascondere i volti e le voci delle vittime delle tante guerre – militari, sociali, ambientali – in cui è immersa la nostra esistenza.

Paola Rosà racconterà inoltre di “Strategic lawsuits against public participation” (SLAPP), le cosiddette querele bavaglio, ovvero ogni abuso del diritto che serva a mettere a tacere le critiche, intimidire giornalisti, attivisti e difensori dei diritti umani. Tramite le lungaggini dei processi e le richieste di risarcimenti, il potente di turno – che si tratti di un politico, di un’azienda o di un colletto bianco – tenta di mettere il bavaglio alla partecipazione democratica.

E la testimonianza di MeltinPot Europa, ancora sotto processo per diffamazione a mezzo stampa per aver raccontato ancora una volta – come da 26 anni a questa parte, anche con il proprio portale MeltinPot.org – le violazioni dei diritti umani in materia di migrazioni e asilo.

moderano Francesca Caprini di Yaku.eu e Mattia Pelli, giornalista radiofonico della Radio Svizzera e codirettore di Radio Cura

L’evento si inserisce in una serie di incontri organizzati Centro Sociale Bruno e Yaku, presso lo spazio recuperato LabSop di Trento, con aperitivi, socialità, dibattiti, formazione e reciprocità, fra cui:

–       GIOVEDÌ 26 ALLE ORE 19:30
Restituzione Carovana in Ucraina – Contro le guerre contro gli imperi
https://www.facebook.com/events/1179668719516508?ref=newsfeed
–       VENERDÌ ALLE ORE 20:00
La rotta migratoria dimenticata. Dalla Bosnia a Trieste tra campi di confinamento e respingimenti
https://www.facebook.com/events/1072956626966282?ref=newsfeed