FRA GUERRA IBRIDA E LIBERTÀ DI PENSIERO , IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE INDIPENDENTE: UN BENE COMUNE E UN VALORE DELLE DEMOCRAZIE E DEI TERRITORI
SABATO 28 MAGGIO ORE 18.00
LABSOP
CENTRO SOCIALE BRUNO
LUNG’ADIGE SAN NICOLÒ 4
TRENTO
CON APERITIVO SOLIDALE
L’evento si terrà anche in caso di pioggia
CON:
CHRISTIAN ELIA – CODIRETTORE DI Q CODE MAG, GIONALISTA ESPERTO DI CONFLITTI ARMATI E SOCIALI
EKATERINA ZIUZIUK – PRESIDENTE DI ARTICOLO21 DEL TRENTINO ALTO ADIGE E DELL’ASSOCIAZIONE BIELORUSSI IN ITALIA “SUPOLKA
PAOLA ROSÀ – COORDINATRICE DEL MEDIA FREEDOM RESOURCE CENTRE GESTITO DA OBC TRANSEUROPA
MODERANO:
FRANCESCA CAPRINI – YAKU.EU e MATTIA PELLI – RADIOCURA
———————————————
Dopo due anni caratterizzati dall’esplosione del fenomeno dell’ infodemia – la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni– legato alla pandemia da Coronavirus Covid19, siamo oggi alle prese con una quotidiana narrazione di guerra a causa del conflitto russo – ucraino: un’informazione di conflitto che tende a cedere alla propaganda bellicista e a narrare verità artefatte.
Dall’altra, un fronte sempre più variegato ed ampio di giornalismi indipendenti argina e combatte la perdita di democrazia e la criminalizzazione della società, costruendo un panorama antitetico alla stampa “embedded” e contribuendo alla resistenza dei popoli e dei territori.
Un giornalismo nel conflitto, che spesso richiede costi altissimi in termini di integrità, sicurezza, e della vita stessa.
Insieme ai giornalisti Christian Elia, per anni inviato di PeaceReporter ed esperto di Medio Oriente, Balcani e Mediterraneo, Ekaterina Ziuziuk, presidente di Articolo21 del Trentino Alto Adige e dell’Associazione bielorussi in Italia ” Supolka”, e Paola Rosà, coordinatrice del Media Freedom Resource Centre gestito da OBC Transeuropa, ragioneremo sul ruolo necessario dell’informazione indipendente anche in tempo di guerra, e sulla sua crescente criminalizzazione, mettendoci a confronto con un sistema di potere che non accetta il contrasto alla narrazione dominante e che vuole nascondere i volti e le voci delle vittime delle tante guerre – militari, sociali, ambientali – in cui è immersa la nostra esistenza.
Paola Rosà racconterà inoltre di “Strategic lawsuits against public participation” (SLAPP), le cosiddette querele bavaglio, ovvero ogni abuso del diritto che serva a mettere a tacere le critiche, intimidire giornalisti, attivisti e difensori dei diritti umani. Tramite le lungaggini dei processi e le richieste di risarcimenti, il potente di turno – che si tratti di un politico, di un’azienda o di un colletto bianco – tenta di mettere il bavaglio alla partecipazione democratica.
E la testimonianza di MeltinPot Europa, ancora sotto processo per diffamazione a mezzo stampa per aver raccontato ancora una volta – come da 26 anni a questa parte, anche con il proprio portale MeltinPot.org – le violazioni dei diritti umani in materia di migrazioni e asilo.
moderano Francesca Caprini di Yaku.eu e Mattia Pelli, giornalista radiofonico della Radio Svizzera e codirettore di Radio Cura
L’evento si inserisce in una serie di incontri organizzati Centro Sociale Bruno e Yaku, presso lo spazio recuperato LabSop di Trento, con aperitivi, socialità, dibattiti, formazione e reciprocità, fra cui: