il: 6 Marzo 2017 “Questo marzo si tinge di forza e di resistenza. Nel segno di Bertha Caceres, che con il suo esempio affrontò il sistema capitalista e patriarcale, costruendo un processo organizzativo in difesa dell’acqua, dei territori e dei diritti, che ha superato ogni confine geografico e ha rafforzato le organizzazioni femminili di tutto il mondo”. Con queste parole, le sigle femministe, le organizzazioni di donne per la pace e contro la violenza di genere della Colombia, scenderanno in almeno 8 città del Paese unendosi allo sciopero mondiale delle donne sotto lo slogan di “Ni una menos”.
E’ un 8 marzo importante, per la Colombia che sta faticosamente cercando di costruire la Pace dopo 52 anni di conflitto interno. Gli accordi, firmati all’Avana lo scorso autunno fra Governo di Manuel Santos e Farc – Forze Armate Ricoluzionarie della Colombia, il più antico esercito guerrigliero del Paese – erano stati inizialmente bocciati dal referendum popolare che lo stesso Santos aveva proposto. I nuovi accordi di pace sono entrati in vigore il 7 febbraio, e prevedono 6 punti:la fine dei combattimenti, il disarmo dei guerriglieri sotto la supervisione di una missione delle Nazioni Unite ; l’uscita a
I sei punti degli accordi di Pace sono infatti attraversati da una visione di genere che – anche
Una scommessa importante, in un paese in cui le cifre sui femminicidi sono terribili: l’Istituto di
L’idea delle donne fariane, che comunicano con il mondo attraverso il loro sito Mujeresfarianas.org,(QUI il loro comunicato di adesione all’8 marzo) è quella di portare nella società i valori rivoluzionari che hanno animato la stessa lotta guerrigliera contro il capitalismo. Di ispirazione marxista, hanno
Il legame fra lotta femminista, istanze delle organizzazioni di donne per la pace nelle
“Come Berta, abbiamo ricoperto storicamente un ruolo fondamentale nei diversi cammini per la difesa della Natura. Nei nostri processi, abbiamo messo in discussione il modello di sviluppo, la relazione con il potere costruita a partire dal genere, abbiamo costruito proposte di difesa dei territori basati sul riconoscimento della donna come soggetto politico. La criminalizzazione che ha dovuto subire Berta, la
