Nel 2018, almeno 321 difensori e difensore dei diritti umani di 27 Paesi sono stati assassinati a causa del loro lavoro
Circa il 77% delle vittime difendeva l’ambiente, il diritto alla terra e i diritti dei popoli indigeni, spesso nel contesto di proteste contro grandi opere o industrie estrattive.
La Colombia, con 126 omicidi, si conferma il Paese più pericoloso per chi difende i diritti umani. Seguono il Messico (48), le Filippine (39), il Guatemala (26) e il Brasile (23).
Nella
La produzione di cocaina in Colombia è al massimo storico e supera il caffé come prodotto d’esportazione. Nel 2017 il volume di coltivazioni illecite è cresciuta da 146.000 a 171.000 ettari e nel 2018 ancora di più: è statò battuto il record precedente, anche se ancora non c’è un numero preciso.
Da tempo le FARC-EP hanno deposto le armi, formato un nuovo partito FARC con due esponenti nel parlamento colombiano e hanno abbandonato territori, occupati ora, innanzitutto, da paramilitari che trafficano
Presentazione della rassegna “il Trentino per i diritti umani”
dal 29 novembre al 4 dicembre 2018
Settimana dedicata alla difesa delle e dei Difensori dei Diritti Umani
a cura del Nodo Trentino della rete In Difesa Di
Le associazioni della rete In Difesa Di del Trentino, insieme al Comune di Trento con l’Assessore Corrado Bungaro, al Forum Trentino per la Pace ed i Diritti Umani, il Centro Cooperazione Internazionale e l’Osservatorio Balcani e Caucaso, hanno presentato questa mattina giovedì 29 novembre,
Il governo ha emanato un decreto che istituisce un piano per proteggere i difensori.
Una commissione, composta dalla presidenza, dai ministeri dell’Interno, della Difesa e giustizia, dal comandante delle forze militari, dai direttori di polizia e della Unidad Nacional de Proteccion (UNP), dall’Alto Commissionato per la pace, dal Pubblico Ministero, dalla Procura ed altre istituzioni dello stato, sarà incaricata di garantire la protezione dei leader sociali nel paese.
Questo lunedì (ndr 19 novembre) il presidente Ivan Duque ha anticipato così il
Lunedì 19 novembre 2018 il governo colombiano, con a capo il presidente Ivan Duque, ha a
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cconsentito di ritornare ai tavoli di trattativa con gli studenti delle università pubbliche colombiane, dopo che quest’ultimi hanno organizzato circa 40 giorni di sciopero ad oltranza contro i tagli apportati al diritto allo studio.
Lo sciopero è stato indetto per reclamare un’istruzione pubblica e gratuita e per sollecitare un maggior investimento da parte del governo nei confronti del settore educazione, abbassando il livello di
La settimana scorsa l’Italia è stata eletta membro del Consiglio ONU sui diritti umani, per il periodo 2019-2022, caratterizzando la sua candidatura con alcuni impegni precisi su tematiche che il nostro Paese rappresenterà e sosterrà in quel consesso.
Tra queste, oltre a pena di morte, diritti delle donne e dei minori, educazione ai diritti umani e libertà religiosa, per la prima volta l’Italia ha affermato il suo impegno per il sostegno e il riconoscimento del ruolo dei difensori e difensore dei
Nel 2018 ricorre il 70esimo anniversario della Dichiarazione Universale sui Diritti Umani, il 20esimo anniversario della dichiarazione ONU sui difensori/e dei diritti umani, e il 25esimo anniversario della dichiarazione di Vienna e il programma d’azione. Questi strumenti sono stati cruciali per riconoscere i diritti fondamentali in tutto il mondo e il ruolo che i difensori/e dei diritti umani svolgono nel proteggere questi diritti, garantendo uno sviluppo equo e sostenibile per tutti e tutte.
Nonostante siano stati compiuti numerosi passi in avanti,
Il leader maya-q’eqchi Bernardo Caal Xol, è stato condannato a 7 anni di carcere con l’accusa di essere il leader di movimento di resistenza contro il progetto idroelettrico sul fiume Cahabon a Altaa Verapaz. Il difensore è accusato dei reati di furto aggravato e istigazione a delinquere.
La difesa di Bernardo Caal Xol afferma con decisione che le accuse mosse contro il difensore dell’ambiente sono completamente senza fondamenta. Il “reato” compiuto da Caal è quello di aver denunciato la concessione di
Il cancelliere Luis Videgaray ha firmato l’accordo a nome del governo messicano
CITTA` DEL MESSICO – Con la firma dell’accordo di Escazù,il Messico, principale luogo di aggressioni nei confronti dei difensori ambientali, si è esposto nel garantire maggiore giustizia in materia di diritto ambientale, sia nel proteggere gli attivisti, sia nell’assumere ed implementare azioni e provvedimenti appropriati “per prevenire, investigare e sanzionare attacchi, minacce e intimidazioni” nei loro confronti.
Secondo il Centro Mexicano de Derecho Ambiental (CEMDA), nel periodo da luglio