Al Quimbo insieme alle comunita’ contadine in difesa del loro territori

il: 12 Ottobre 2013

Dopo la tre giorni di incontri all’Universita’ Surcolombiana di Neiva, oggi la delegazione internazionale della Carovana NO al Quimbo ha raggiunto il paese di La Jagua, sulle rive del Fiume Magdalena, per l’incontro con le comunita’ contadine  e di pescatori in resistenza. Delegazioni internazionali – fra cui la Rete Stop Enel con Yaku e Recommon – di altre regioni colombiane e  di comunita’ indigene, insieme al collettivo di avvocati di Tierra Digna, hanno partecipato all’incontro denunciando con forza la situazione di violazine di diritti umani ed ambientali che i megaprogetti stanno provocando in molte parti del Paese latinomaericano.

Domani la grande marcia nel territorio del Quimbo attraversera’ il territorio che Emgesa ha sequestrato, fino alla diga in costruzione. Collegamenti anche con le iniziative italiane che stanno partecipando al 12 ottobre, giornata internazionale per la difesa dei beni comuni e contro i nuovi colonialismi. 

La Jagua e’ uno dei tanti villaggi che secondo il progetto  della centrale idroelettrica El Quimbo, che Enel –Emgesa sta costruendo sul fiume Magdalena, verra’ sommerso.  Camminando lungo le rive del Rio Magdalena,  circondati da biodiversita’ di rara belleza, si scorge la Chiesa del Paese. “L’acqua  arrivara’ fino a li’ – mi dice Jose’Luis, che e’ un contadino del posto – e anche la Chiesa verra’ sommersa”.

La Jagua e’ dovesi sono tenuti incontri con le comunita’ contadine provenienti da Antioquia, Catacumbo, Caqueta’, che hanno vissuto mesi di resistenza e repressioni molte violente durante il Paro Agrario Nacional; e che stanno, come le comunita’ coinvolte nel progetto Quimbo, portando avanti forme di protesta contro megaprogetti, come la diga di Ituango sul fiume Cauca, vertenza che solo due settimane fa ha registrato l’ennesimo caduto, l’attivista di Rios Vivos Nelson Giraldo. Con rappresentanti delle associazioni internazionali provenienti da Italia, Spagna, Brasile, Guatemala, e le associazioni di giuristi, italiani e colombiani, che stanno appoggiando il cammino di denunce ed esposti per violazioni di diritti umani ed ambientali contro Emgesa.

Oltre che i rappresentanti dei popoli indigeni Nasa, con il Leader Feliciano Valencia che ha annunciato ufficialmente la Minga Indigena che dal 14 ottobre, in varie parti della Colombia, occuperanno i luoghi sacri che i megaprogetti, gli espropri, le privatizzazioni, le miniere e le perforazioni petrolifere, hanno in questi anni distrutto o reso inaccessibili.

Dal Monte Amiata il collettivo di Monte Libero, con un vivace collegamento skype, ha raccontato quasi in diretta ai presenti l’occupazione simbolica del Municipio di Arcidosso per protesta contro il progetto geotérmico di Enel , rinsaldando i legami fra comunita’ del mondo che condividono una sola lotta: quella contro politiche economiche biocide, che in Colombia son ree di violazioni di diritti umani, sfollamenti, impoverimenti e la promozione del conflitto in ogni sua declinazione.

Una solidarieta’ necessaria, vista la mano dura che il governtaore locale ha deciso di usare nei confronti delle manifestazioni, aumentando la militarizzazione del territorio e minacciando che “piovera’ piombo”.