I beni Comuni chiamano alla lotta in tutta Italia

il: 12 Dicembre 2012

L’Italia sta entrando nella fase più nera della crisi, guidata da un sacerdote del capitalismo neoliberista. L’Italia, come l’Europa, si appresta a rispondere alla crisi scegliendo di approfondire le ricette che quella crisi hanno prodotto, nuovi tagli al welfare state, nuova precarietà e nuove privatizzazioni.
E sono proprio queste ultime ad approfondire la speculazione, la valorizzazione e la finanziarizzazione dei beni comuni. Questo, in Italia, sottolinea ancora di più la gravità democratica di queste scelte perché violano la volontà popolare chiaramente espressa con il Referendum del 12 e 13 Giugno dell’anno scorso.

Un esempio lampante sono le manovre forsennate per continuare a privatizzare il servizio idrico, come è successo con la Multiutility del Nord, per disegnare un nuovo piano tariffario che lasci ai privati  ai profitti garantiti in bolletta (e meno male che l’AEEG era un organo superpartes); ma succede anche quando si specula e si devastano i territori, come in Val di Susa con il TAV, bucando, per la geotermia, sul monte Amiata o come si progetta di trivelare per il petrolio in diverse parti di Italia; ma anche quando si vogliono costruire nuove discariche o inceneritori, come accade a Parma.

Quando la scelta è mettere a profitto i beni comuni e i servizi pubblici ad essi correlati, come i trasporti o la gestione dei rifiuti, c’è sempre un gran dire sull’innovazione, dei soliti imprenditori e i loro amici dentro le istituzioni, e su quanto i movimenti guardino i loro stessi interessi e siano retrogradi.
Ma la verità è che questi poteri forti, che sono rappresentati da persone in carne ed ossa, sono dei reazionari, con la stessa smania vorace dei cercatori d’oro di accumulare e recintare possedimenti e proprietà che in realtà appartengono a tutti. E quando diciamo tutti non intendiamo certo solo gli esseri umani, ma un’intera complessità del biosistema.

Per una casualità, o forse perché si intensifica l’azione e la convergenza dei movimenti che nei differenti territori si battono, a metà Dicembre si svolgeranno una serie di iniziative e manifestazioni in tutta Italia a difesa dei Beni Comuni.
Manifestazione che parlano non solo della resistenza per la loro difesa, ma anche e soprattutto dell’alternativa che queste battaglie rappresentano. Una nuova possibilità di comune, di gestione dal basso, con la ripubblicizzazione dei beni comuni e la partecipazione diretta di cittadini e lavoratori.

Difendere i beni comuni, riprenderci il futuro!

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua