De aguas somos, Eduardo Galeano e lo specchio d'acqua

il: 13 Aprile 2015

“E tu di che segno sei?^”. “Pesci”. “Lo sapevo. Io sono vergine. Io malato di pignoleria, tu incapace di non danzare. Andremo d’accordissimo”.

Parlare con Eduardo Galeano, anche se da una parte all’altra del mondo, noi in Italia, lui a Montevideo; anche se senza penna o voce, ma attraverso le gelide chat di un’inopportuna e-mail; anche se per poco, o per molto; anche se di segni zodiacali, oppure politica; anche se lì era giorno, qui l’imbrunire;  anche se noi piccoli, lui immenso; anche se di acqua, anche lui di acqua.

Parlare con Eduardo Galeano, che ci ha regalato prima una poesia, De Aguas Somos, poi l’intera prefazione del nostro libro “La Visione dell’Acqua – viaggio dalla cosmogonia andina all’Italia dei beni comuni” (Ed.NovaDelphi): ci chiamava sui compagni, quelli che in Italia nel 2011 lottavano per difendere l’acqua attraverso il referendum Acqua Bene Comune che molto doveva al plebiscito uruguayo del 2005, che aveva dichiarato l’acqua come Diritto umano.

Ci scriveva:

“Scrivo queste parole qualche giorno prima del referendum sull’acqua in Italia. Speriamo che vinca il senso comune. Il senso comune ci insegna che l’acqua, come l’aria, non appartiene a chi la può comprare: l’acqua è di chi ha sete. Però nel mondo di oggi, il senso comune è il meno comune dei sensi, e può succedere di tutto. Chissà. Quale che sia il risultato, continueremo a credere che la difesa dell’acqua è un dovere di legittima difesa del genere umano. Perché di acqua siamo, e quando lo neghiamo stiamo tradendo la più antica memoria dell’umanità”.

Ci esortava a non mollare, ad opporre alla follia umana la follia ancora più potente della fantasia creativa, il senso di giustizia, la lotta infinita contro la mediocrità ed il lasciarsi vivere.

Ci ha appoggiati e spronati, era uno degli scrittori più grandi al mondo e ci regalava così le sue parole, per una battaglia seppur coraggiosa nel cuore dell’Europa, ma che cos’era per lui che aveva saggiato due dittature, le carceri, gli squadroni della morte di Videla…

Parlare con Eduardo Galeano è stato un onore ma ancora di più quell’aiutare a guardare che lui pensava fosse il dovere di uno scrittore;  come quando si percepisce finalmente la poesia e gli animi più tormentati hanno un poco di sollievo perchè capiscono che si, allora è vero, c’è.

De agua somos.

¿Cómo podríamos vendernos?

El agua, sagrada, quiere ser de todos.

¿Cómo podríamos traicionarla?

La causa de los compañeros de Italia

es la causa de todos.

Yo los abrazo

Con gratitudine,

Yaku.