Indigeni e lavoratori ratificano le motivazioni della marcia del 26 ottobre

il: 28 Ottobre 2021

Articolo di Kevin Velez, pubblicato il 25 ottobre 2021 sul giornale online expreso.ec

Leonidas Iza, presidente della Conaie ha lanciato l’appello al diritto alla resistenza

I prezzi dei prodotti, il problema minerario e petrolifero, la garanzia di avere diritto alla consultazione preliminare, il rifiuto della precarizzazione del lavoro, la rivendicazione del rispetto della applicazione dei diritti collettivi. Queste sono alcune delle motivazioni che spingono leader indigeni e lavoratori verso una giornata di lotta, che inizia martedì 26 ottobre 2021.

Leonidas Iza, presidente della Conaie, ha annunciato che ogni azione dipenderà da ciascuna organizzazione, nel rispetto del diritto alla partecipazione.

Il leader indigeno ha sottolineato che, preoccupati dal livello di violenza, corruzione e conflittualità nelle carceri, è stato dichiarato lo stato di emergenza anche nei loro territori. “A nessun delinquente né a nessuna personalità sarà permesso di entrare, e se accadrà comunque applicheremo la giustizia indigena”. Questa dichiarazione ha ricevuto gli applausi dei presenti.

La Feine, la Fenocin, Fenoc e le altre organizzazioni che compongono il Parlamento Plurinazionale dei Popoli hanno ratificato i punti più sensibili tra quelli che motivano la marcia di martedì.

Iza, spinto dalla preoccupazione per un possibile “inganno” alla popolazione causato dalla sospensione dell’aumento dei prezzi dei combustibili, ha chiesto che questi vengano congelati, senza possibilità di revisione, come indicato dall’attuale decreto emesso dal presidente Guillermo Lasso.

Il leader ha chiesto che il prezzo sia congelato a 1,50$ per il diesel, e “al massimo” a 2,00$ per la benzina.

Inoltre, ha chiesto chiarezza rispetto alle indennità mirate proposte dal capo di Stato, e che sia specificato chi saranno i beneficiari. Ha sottolineato che a ricevere sussidi devono essere quei settori che “sostengono l’economia di questo paese”. A suo giudizio questi sono: i mezzi pesanti, i trasporti pubblici, i tassisti, i risciò, le barche dedicate alla pesca artigianale, le macchine agricole e il trasporto comunitario.

Un’altra delle sue richieste è la revisione dei crediti non pagati, al fine di accertare che “non superino il debito iniziale”.

La marcia di martedì sarà composta dal Fronte Unitario dei Lavoratori (FUT) e la Confederazione di Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie). A suo tempo il leader di quest’ultima ha specificato che è prevista una mobilitazione, non un blocco stradale né uno sciopero.