GKN: ripartita la procedura di licenziamento per 500 operai

il: 1 Dicembre 2021

Come previsto lo schifo continua. Ma i movimenti sono pronti. A giorni arriveranno le lettere di licenziamento per 500 operai della GKN di Firenze. Il 30 novembre c’è stato un presidio davanti a Palazzo Vecchio. Il 1 dicembre è stato programmato un incontro in Regione, il 2 dicembre il Ministero del lavoro ha convocato un tavolo d’urgenza. In piazza Unità di Italia a Firenze, continua il presidio del collettivo di fabbrica insieme ai movimenti e le forse sociali che sostengono una lotta che è diventata di tutte/i.

Tutto questo accade mentre per domenica 5 dicembre, in collaborazione con la scuola Sant’Anna di Pisa, un gruppo di ingegneri e ricercatori, il collettivo di fabbrica GKN ha organizzato un’assemblea per redigere un piano di reindustrializzazione del sito che preveda la nascita di un polo per la mobilità sostenibile e la proposta di nazionalizzazione della fabbrica sotto controllo operaio.

Per info:


collettivo.gkn.stampa@gmail.com

https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze

per sostenere la lotta:


Cassa di resistenza lavoratori GKN Firenze
IT 24 C 05018 02800 000017089491
Causale: donazione cassa di resistenza Gkn

per saperne di più sulle prossime mobilitazioni:

podcast novaradio 1

podcast novaradio 2

di seguito il comunicato stampa della GKN:

Riavvio procedura di licenziamento Gkn, dichiarazioni di Dario Salvetti, delegato RSU Gkn:

“Per noi era preventivabile che Gkn Firenze su preparasse a riaprire la procedura di licenziamento da dicembre, probabilmente già da domani. In questo modo i 75 giorni della procedura ricadrebbero nel periodo delle festività, dicembre e gennaio, quando il Paese si ferma per le festività e la mobilitazione è più difficile”

“Il Governo aveva tutto il tempo di intervenire con un decreto di urgenza o con un disegno di legge antidelocalizzazioni che impedisse per l’ennesima volta uno scempio simile”

“Gkn si vanta di un processo di reindustrializzazione, che per noi è un raggiro potenziale, come del resto è già avvenuto  in questo Paese dove si fanno firmare cessazioni di attività e ammortizzatori per cessazione di attività con la promessa dell’arrivo di fantomatici compratori che puntualmente si ritirano una volta che fondo finanziario e multinazionale sono scappati”.

“Noi chiediamo garanzie chiare: prima si discuta del piano di continuità produttiva e occupazionale, del mandato di vendita che Gkn ha dato al suo advisor. Tutto ciò avvenga sotto la supervisione del Ministero, di Invitalia, delle organizzazioni sindacali e dell’assemblea permanente dei lavoratori. Chiediamo che chi arriva mantenga lo stesso patrimonio di diritti conquistati in questi anni e gli stessi livelli occupazionali. Noi abbiamo già la nostra proposta per il futuro di Gkn, capace di tenere insieme un piano per la nazionalizzazione con una prospettiva concreta di reindustrializzazione del sito produttivo con la creazione di un polo pubblico per la mobilità sostenibile”