Continua il massacro di attivisti/e in Colombia

il: 20 Gennaio 2022

Orrore senza fine in Colombia: due giovani e una dottoressa uccisi in pochi giorni

Quelli che sono stati riconosciuti si chiamavano Brainer e Luz Marina, mentre alcuni non hanno nemmeno nome. Sono leader comunitari, indigeni, afrodiscendenti, difensore della terra.

Sono colombiane e colombiani, e muoiono per la pace e per la giustizia sociale ed ambientale.

E’ una guerra senza fine, un orrore senza confine, quello che fa della Colombia il Paese più pericoloso della terra per le e gli attivisti sociali: territori e comunità in scacco fra paramilitarsimo, narcotraffico e la politica governativa, criticata duramente dalle organizzazioni per i diritti umani colombiani: “la disputa territoriale militarizzata sta creando spaccature profonde e disperazione – si legge nel comunicato dell’organizzazione Comision Interecclesiale de Justicia y Paz Colombia – è difficile sperare che la politica ostinatamente militarista e repressiva del presidente Ivan Duque possa funzionare, silenziando la auto organizzazione sociale”.

Breiner, attivista ambientale appartenente al popolo indigeno Nasa, aveva solo 14 anni. La sua uccisione rappresenta il primo omicidio di un ambientalista in Colombia nel 2022; nel 2021 in Colombia sono stati registrati ben 65 omicidi di ambientalisti (su un totale di 227 a livello mondiale). Breiner era parte della Guardia Indigena, organizzazione che si impegna nel controllo della tutela dei territori indigeni del Cauca, nella Colombia su-occidentale.         
L’attacco è avvenuto nel nord della regione, dove vive la grande maggioranza del popolo Nasa. La zona è strategica in quanto è il punto di accesso all’Oceano Pacifico dalle zone meridionali di produzione della coca. Per questa ragione, il Cauca è interessato dalle operazioni di un arcipelago di gruppi di criminalità organizzata e narcotrafficanti spesso in guerra tra loro.
Le autorità indigene del Consiglio Regionale Indigeno del Cauca hanno attribuito a un gruppo dissidente delle FARC la morte del givoane Breimer. Nell’attacco è risultata uccisa un’altra persona.

Luz marina Arteaga era una medica, lideresa rappresentante delle comunità contedine de El Porvenir e Matarratòn, nella regione del Meta. In particolare, Luz Marina era attiva anche a livello legale sul fronte della restituzione di terre ai contadini che avevano dovuto abbandonarle a causa del conflitto. Per questa ragione, affermano le organizzazioni difensore dei diritti umani colombiane, Maria Luz era stata minacciata da attori armati. La lideresa era già sparita da più di cinque giorni, e il suo corpo è stato ritrovato il 18 gennaio sulle sponde del fiume Meta.

Questi omicidi di attivisti e leader sociali sono il proseguimento di una scia di sangue e di violenza fortemente aumentata negli ultimi anni nel paese. Secondo Indepaz, solamente nel 2021 sono stati assassinati 171 lider e lideresas sociali, 48 membri delle FARC firmatari dell’accordo di pace con il governo colombiano, oltre che 96 massacri.