22 marzo 2023 Giornata Mondiale dell’Acqua, fra siccità e difesa dei diritti

il: 21 Marzo 2023

Oggi Yaku al MUSE con le scuole per parlare di acqua, difesa delle montagne e legame fra lotta contro l’accaparramento delle risorse, genere e giustizia sociale. Mentre in una delle regioni storicamente più ricche d’acqua d’Europa avanza la scarsità idrica e si devono fare i conti con le scelte ambientali ed economiche degli ultimi decenni.

Alla fine è arrivata: la paura della siccità, della scarsità idrica, della sete dei territori, è giunta anche da noi. Perfino in Trentino – terra di laghi, fiumi e ghiacciai – dopo un inverno di innevamenti artificiali massicci su piste e caroselli sciistici – Il Trentino Alto Adige detiene il primato con 59 invasi – adesso ci si comincia a preoccupare davvero: laghi e fiumi meno 30% di acqua in media, in pericolo centrali idroelettriche, coltivazioni, turismo.

In effetti, ciò che davvero è in pericolo è l’intero ciclo idrogeologico del nostro fragile territorio, messo a durissima prova da troppi anni di faciloneria ed accaparramenti di risorse di tutti, nel solco dell’ideologia ultraliberista ed estrattivista, del profitto immediato. Il Trentino rispetto alle altre regioni d’Italia è il maggior consumatore di prodotti fitosanitari per ettaro coltivato, superando 6 volte la media nazionale. Questo la dice lunga sulle coltivazioni intensive, in particolare di meli, che continuano a disboscare e cercare acqua in faglie idriche sempre più profonde.

Poteva essere un modello, il Trentino, vista la condizione di Statuto Speciale Provinciale di cui gode: per l’applicazione dei propositi referendari del 2011 contro privatizzazioni idriche e mercificazione dell’acqua,seguendo le indicazioni del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che proponeva – e tutt’ora continua a proporre, con le Legge di Iniziativa Popolare – per una gestione completamente pubblica e partecipata delle risorse idriche, a partire dal modello energetico; per valorizzare la conoscenza e il sentimento di appartenenza di popolazioni montane non necessariamente votate all’unisono allo sfruttamento del territorio a fini turistici o intensivi.

Ci pare che la risposta in questi anni da parte delle nostre istituzioni, sia stata di totale sordità alle richieste e ai tavoli di concertazione che i movimenti e le organizzazioni per l’acqua bene comune del Trentino chiedevano. E oggi si grida all’emergenza:

“E’ quello che sta facendo il governo italiano – scrive oggi Corrado Oddi su Il Manifesto, per il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua _ che si accinge a varare una sorta di “Piano acqua” di contrasto alla siccità fondato sostanzialmente su 3 assi di fondo: la nomina di un Commissario straordinario, norme di semplificazione e deroghe per accelerare i lavori fondamentali, risorse di una certa entità ( si parla complessivamente di circa 8 miliardi di €) destinate soprattutto alla creazione di nuovi invasi e dighe. La solita vecchia ricetta, basata su una logica emergenziale, sulle grandi opere e sul fatto di bypassare il loro impatto ambientale, peraltro in linea con quanto previsto dal PNRR che ha stanziato in tema di risorse idriche circa 4 miliardi, sempre con quelle finalità e lasciando ben poco per quanto riguarda l’ ammodernamento delle reti idriche ( circa 900 milioni di €)”.

Oggi come Yaku saremo al MUSE per parlare di acqua ed estrattivismo, nella sua connessione con il genere e le lotte femminili e femministe nel mondo e per rimarcare il legame imprescindibile fra ambientalismo, giustizia climatica e sociale. Chi difende l’acqua nel mondo e in Italia sempre più è minacciato o vittima di assassinii mirati: l’altra faccia del watergrabbing.

QUI IL COMUNICATO

Yaku ospiterà ad aprile due rappresentanti dei movimenti indigeni e contadini colombiani, nella visione di interscambio fra territori ed organizzazioni, in difesa delle persone difensore dei diritti umani ed ambientali nel mondo.

Perché si scrive acqua, e si legge giustizia e democrazia.