ANCHE L’ONU DICE NO AL DDL SICUREZZA

il: 18 Gennaio 2025

YAKU E LA RETE IN DIFESA DI OGGI IN PIAZZA PER 100.000 LUCI CONTRO IL BUIO DEL GOVERNO

Che il DDL Sicurezza fosse incompatibile con gli standard europei sui diritti umani era emerso chiaramente anche durante il nostro convegno in Senato lo scorso 24 ottobre “Per il diritto a manifestare e a difendere la Madre Terra” , promosso dalla Senatrice Ilaria Cucchi. 

Durante l’incontro internazionale erano state espresse le preoccupazioni  sia del Relatore speciale ONU sui difensori dell’ambiente per la Convenzione di Aarhus , Michel Forst – in collegamento da Cali – sia dai due giuristi dell’OSCE-ODIHR – Thibaut Noel, legal officer at ODIHR’s Legislative Support Unit  e Jeremy McBride, Panel of Experts on Freedom of Assembly and Associations – che invece erano venuti apposta a Roma per presenziare di persona al meeting. 

Mercoledì scorso, 16 gennaio 2025, altri sei relatori Onu hanno pubblicamente dichiarato i loro dubbi riguardo l’iniziativa legislativa del Governo Meloni in tema di sicurezza con una lettera inviata in primis al presidente del Senato Ignazio La Russa. 

Nella lettera si evince come i relatori abbiano rilevato un palese contrasto con libertà fondamentali, quali quelle di espressione, di manifestazione e di ricerca. 

Il documento inviato all’Italia sottolinea inoltre come le nuove norme sulla gestione delle proteste e l’aumento delle pene previste per reati collegati al dissenso pubblico potrebbero limitare gravemente lo spazio civico e le attività dei difensori dei diritti umani e come alcune disposizioni sembrano essere contrarie anche a disposizioni della Costituzione Italiana.

I firmatari della lettera sono Gina Romero, Relatrice Speciale sui diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione, Irene Khan, Relatrice Speciale sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, Mary Lawlor, Relatrice Speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Gehad Madi, Relatore Speciale sui diritti umani dei migranti, K.P. Ashwini, Relatore Speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza connessa e infine Ben Saul, Relatore Speciale sulla promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismo.

In varie sedi ed incontri, come rete In Difesa Di – piattaforma di organizzazioni non governative impegnata nella protezione di persone difensore dei diritti sotto attacco in varie zone del mondo – siamo stati in costante comunicazione con gli organismi preposti in Europa, che hanno espresso sempre maggiore allarme verso l’atteggiamento delle istituzioni italiane contro attivisti per l’ecologia e crisi climatica: “Questo decreto sicurezza aumenta il rischio di criminalizzazione dei difensori ambientali” – aveva detto Michel Forst.  “Dal 2020 – ha proseguito – ho incontrato molte volte in Italia gli attivisti sotto processo o sottoposti a provvedimenti non proporzionati alle manifestazioni pacifiche che avevano organizzato o di cui avevano preso parte. Già nel febbraio scorso, con la cosiddetta Legge contro gli Ecoterroristi, avevo preso posizione con decisione contro quella che di fatto è una tendenza europea, quella di reprimere chi protesta per il diritto a vivere in un mondo più sano e pulito”.

I relatori Onu che hanno stilato la lettera hanno sottolineato nella stessa  come anche “la mancanza di consultazione con la società civile riguardo al Ddl” desti preoccupazione. 

Come società civile abbiamo saputo però rispondere costruendo azioni pacifiche contro l’impianto repressivo contenuto nel disegno di legge (fra cui l’utilizzo indiscriminato di fogli di via): il 14 dicembre in 100.000 persone unite sotto la sigla “rete No DDl  Sicurezza” abbiamo attraversato Roma dietro ad un unico striscione “A pieno regime, contro il DDl della Paura”. La rete NO DDL Sicurezza – di cui IDD fa parte – si è poi ritrovata l’11 e 12 gennaio per un’assemblea generale e il lancio di diverse iniziative fra Italia ed Europa.

Oggi, 17 gennaio, la prima di queste: alle ore 18.00 a Roma – ma sono numerose le città che aderiscono, fra cui Bologna, Trento, Bergamo, La Spezia e Pesaro – saranno “100.00 luci contro il Buio del Governo”, promossa da Amnesty International e dalla rete “A pieno regime”. 

La rete In Difesa Di sta trasmettendo ai referenti internazionali che si occupano di monitorare il rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani, anche lo sdegno riguardo ai fatti di Brescia: durante il convegno al Senato del 24 ottobre scorso avevamo ascoltato tra gli altri Valentina Corona,  di Extinction Rebellion, che aveva avuto il coraggio di denunciare il trattamento denigrante subito durante un fermo nella questura di Bologna dopo una manifestazione pacifica per il clima: una testimonianza, quella di Valentina,  molto dura che riportava ancora una volta azioni deprecabili contro la sua persona, con l’aggravante del genere, così come accaduto alle ragazze di XR il 12 gennaio a Brescia, fermate insieme ad altri compagni e compagne di diversi movimenti tra cui Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera.

Ora: la rete In Difesa Di accompagna da anni attiviste minacciate, molestate, purtroppo anche torturate e uccise, che in varie zone di conflitto nel mondo subiscono la violazione dei propri diritti e del proprio corpo perché donne ed attiviste o leader comunitarie.

Che queste modalità siano promosse anche in Italia ci indigna e ci sprona ancora di più nella legittima battaglia di difesa di spazi di dissenso.

Ci vediamo in tante e tanti oggi pomeriggio per illuminare la ragione e i diritti.