A Bogotà le amministrative di domenica eleggono la prima sindaca donna di una capitale in America latina, esponente del movimento LGTBI; nella regione del Cauca il primo governatore afro, nel municipio di Silva la sindaca è un’indigena misak. E poi contadini, ex guerriglieri, militanti: una sonora sconfitta per il partito al potere Centro Democratico, un’appello corale per la pacificazione e la giustizia sociale.
di Francesca Caprini, 28 ottobre
E’ Claudia López la prima donna che arriva a ricoprire il ruolo di
Yaku il 23 maggio prossimo dalle ore 18.00 vi invita alla Proiezione in prima provinciale di “Pajaros en el Verano – Oro Verde” ,di Cristina Gallego e Ciro Guerra, il film rivelazione candidato al Premio Oscar. Con la partecipazione di Angelica Ortiz appartenente alla Nazione Wayuu e rappresentante dell’associazione Fuerza Mujeres Wayuu.
Un appuntamento verso la sesta edizione di OltrEconomia Festival 2019 a Trento dal 29 maggio al 2 giugno.
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🌺”Oro Verde – C’era una volta in Colombia” diretto da
Da Il Manifesto del 16 maggio
Angélica Ortiz è un’attivista colombiana del Movimento Fuerza de Mujeres Wayúu. Proviene dalla Guajira, regione settentrionale della Colombia, dove è attiva una delle più grandi miniere di carbone a cielo aperto del mondo, quella del Cerrejon (69mila ettari). Proprio dal Cerrejon, gestita da Glencore, BHP Billiton e Anglo American, arriva la maggior parte del carbone importato in Europa dalla Colombia.
Ci racconti un po’ della tua organizzazione?
La Fuerza de Mujeres Wayúu nasce nel 2005, durante il conflitto
Sono Luz Marina Cuchumbe e Jani Silva, lideresas e vittime del conflitto in Cauca e Putumayo, ad esprimere la maggiore preoccupazione per l’acutizazione della violenza nei territori colombiani, e per la decisione del presidente Ivan Duque di far saltare il dialogo di pace con l’ELN. Le due donne hanno chiesto che si continui a cercare la negoziazione per la fine del conflitto.
Luz Marina l’abbiamo incontrata nei giorni scorsi nell’ambito degli incontri previsti dal progetto di intercambio “Donne per una pace
Sono passati alcuni giorni dall’attentato che lo scorso 17 gennaio ha ferito a morte la città di Bogotà: l’autobomba che è esplosa nella scuola di polizia Santander – uccidendo 21 giovani cadetti e provocando il ferimento di almeno 65 persone – ha creato un cordoglio generale, ma soprattutto la risposta immediata del governo Duque che fin dalle prime ore aveva attribuito all’esercito guerrigliero ELN la paternità della strage, rompendo unilateralmente il processo di pace e spiccando un mandato di cattura per
COMUNICATO STAMPAPoche decine di minuti fa – alle 9.30 della mattina, ora locale – a Bogotà un attentato che non è stato ancora rivendicato ha fatto esplodere un carro bomba all’interno della Scuola di Polizia Santander nella zona sud della città. 21 i morti, tutti cadetti della polizia, 64 i feriti fino ad ora accertati. Il presidente Ivan Dunque, in visita nel Sud del Paese, sta tornando nella capitale. Oggi era prevista una manifestazione nazionale chiamata dagli studenti universitari delle principali