Assemblea internazionale della Rete: STOP ENEL

il: 26 Aprile 2013

 Il 30 aprile si celebrerà a Roma l’assemblea degli azionisti di Enel Spa. Dalle mega dighe della Colombia, del Cile, del Guatemala al carbone di Civitavecchia, Brindisi,La Spezia; dal nucleare in Spagna alle rinnovabili di nome e non di fatto, come la geotermia in Toscana e le biomasse sul Pollino ; dalle mega centrali dell’Est Europa ai catorci ad olio combustibile di Rossano, Porto Tolle, Montalto di Castro: Enel rappresenta in pieno il modello energetico che ha caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di politiche industriali dell’occidente, un modello fallimentare basato sull’esaurimento di risorse naturali, sullo sconvolgimento dell’ecosistema sulla prevaricazione sistematica della volontà, degli interessi e dell’identità delle comunità locali, in Italia come all’estero.

La Campagna“Stop Enel” nasce per contrastare queste politiche e promuovere un nuovo modello energetico. La rete che ha già dato vita a due assemblee internazionali e invita tutti a partecipare a tre giorni iniziative ed approfondimenti che si svolgeranno a Roma:

 

Domenica 28 aprile – ore 10.30-17.30

Seconda Assemblea Internazionale della Campagna Stop Enel

CineTeatro Volturno Occupato – Via Volturno 37

Lunedì 29 aprile, ore 10.30 – 13.30

Seminario di approfondimento: Il ruolo di ENEL nel mercato dei crediti di Carbonio

CineTeatro Volturno Occupato – Via Volturno 37

Pomeriggio: Incontro del Coordinamento Nazionale No Carbone

Martedì 30 aprile – ore 14.00

Sit in STOPENEL durante lo svolgimento dell’assemblea degli azionisti

Di fronte alla sede nazionale di ENEL – Via Regina Margerita 125

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APPELLO AI TERRITORI

Il 30 aprile si celebrerà a Roma l’assemblea degli azionisti di Enel S.p.A. Anche quest’anno la multinazionale dell’energia, simbolo d’ inquinamento e del colonialismo energetico italiano nel mondo, vaglierà i suoi bilanci basati su centrali altamente inquinanti, opere devastanti, impianti costruiti violando i territori senza alcun rispetto per le comunità.

Dalle mega-dighe della Colombia, del Cile, del Guatemala al carbone di Civitavecchia, Brindisi eLa Spezia, dal nucleare in Spagna e Slovacchia alle rinnovabili di nome e non di fatto, come la geotermia in Toscana e le biomasse sul Pollino, dalle centrali ultra inquinanti dell’Est Europa ai catorci ad olio combustibile di Rossano, Porto Tolle, Montalto di Castro: Enel incarna pienamente il modello energetico che ha caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di politiche industriali ed energetiche dell’occidente, un modello fallimentare e distruttivo basato sull’esaurimento di risorse naturali, sullo sconvolgimento degli ecosistemi e sulla prevaricazione sistematica della volontà, degli interessi e dell’identità delle comunità locali, in Italia come all’estero.

Un modello truffaldino che, per Enel come per altri speculatori locali ed internazionali, nell’energia come nelle infrastrutture, nel ciclo rifiuti, nella malagestione dei beni comuni, si traduce in profitti milionari assicurati dal fatto che i costi, economici e non, non vengono messi nel bilancio aziendale ma vengono pagati dalla collettività.

Ora che la crisi economica sta mettendo in evidenza tutti i limiti di questa logica iniqua e devastante è il momento di ribaltare questo modello energetico, rivedendo considerevolmente i consumi insostenibili ed inutili1 e mettendo al centro i diritti ed i bisogni reali delle comunità.

La Campagna“Stop Enel” nasce con questa visione, ha già dato vita ad un’ assemblea internazionale, partecipata dai comitati italiani e da rappresentanti delle comunità di tutto il mondo, ed una nazionale. Un nuovo modello energetico non più calato dall’alto ma costruito a partire dai territori, dalle vertenze decennali che gruppi di cittadine e cittadini liberi continuano a ravvivare, seppur spesso isolatamente, fermando i progetti o limitandone i danni. Più in generale un modello di sviluppo che tenga conto di tre valori fondamentali oggi calpestati ferocemente in ogni singola vertenza territoriale:la SALUTE, la quale non può più essere posta in secondo piano rispetto a profitti e bilanci; il LAVORO, come strumento di dignità e riscatto, come servizio alle comunità, e non più come strumento di ricatto e sfruttamento di cose e persone;la DEMOCRAZIA, ovvero l’esigenza che siano le comunità a decidere del proprio destino e del proprio sviluppo.

Per realizzare questo progetto è necessario connettere tutte le vertenze, mettere in condivisione conoscenze ed esperienze, unire le forze per contrastare nel miglior modo possibile ogni singolo progetto: fermando la logica infausta che lo giustifica.

Per questo stiamo organizzando tre giorni di discussioni, iniziative ed approfondimenti.

Domenica 28 Aprile si terràla Seconda AssembleaInternazionale della Campagna Stop Enel in preparazione di tutte le iniziative e del Sit-In di sensibilizzazione che si terrà di fronte alla sede dell’Assemblea degli Azionisti Enel il 30 Aprile.

Durante la tre giorni si terranno incontri e seminari, tra cui un approfondimento sul ruolo di ENEL e della finanza nel mercato del carbonio europeo (29 Aprile); l’incontro del Coordinamento Nazionale No Carbone; un incontro con soggetti e movimenti che si occupano di altri settori, come quelli sui trasporti, sulle grandi-opere, sui rifiuti, sui beni comuni.

Tutti i cittadini, i comitati, i movimenti e le associazioni interessate a queste tematiche sono invitate a prendere parte alla tre giorni.

Roma, Aprile 2013. Rete Stop Enel