Cari amici e amiche del MST
1. Vogliamo informarvi di alcuni fatti recenti molto importanti che si riferiscono alla lotta per la Riforma Agraria brasiliana e alla situazione delle campagne in genere.
Negli ultimi anni, il capitale sta realizzando il modello di produzione agricola dell’agribusiness, che abbiamo denunciato come perverso rispetto agli interessi del popolo brasiliano. Un modello basato sulla monocultura e l’uso intensivo di veleni agricoli, che contaminano gli alimenti e su disoccupazione e espulsione della popolazione dalle campagne. Un modello che distrugge la biodiversità e porta a gravi conseguenze per l’equilibrio climatico.
Nonostante la sua perversità, che produce profitto solo per una minoranza di fazendeiros e per le 50 imprese transnazionali che dominano l’agricoltura brasiliana, questo modello ha ottenuto un ruolo egemonico, attraverso i mezzi di comunicazione che influenzano governo e società, come se fosse l’unico modello di produzione possibile.
Dietro questa egemonia ideologica sostenuta dai mezzi di comunicazione, si nasconde anche il latifondo improduttivo, che continua ad accumulare terre con i metodi più arcaici. E’ quindi in corso, nelle campagne, un processo permanente di concentrazione tanto della proprietà della terra quanto della produzione di alcuni prodotti. Attualmente, l’85% di tutte le aree utilizzate sono destinate soltanto alla produzione di soja, mais, canna da zucchero, eucalipto e ai pascoli per i bovini. Tutto destinato all’esportazione.
Nonostante questo, il nostro popolo sta resistendo e ricominciando a mobilitarsi nella lotta per il diritto a restare e a lavorare la terra, per una RiformaAgraria Popolare che democratizzi realmente la struttura fondiaria del paese e per un nuovo modello di produzione che garantisca alimenti sani a tutto il popolo.
Nelle ultime settimane ci sono stati due eventi molto importanti, rispetto ai quali stiamo chiedendo il vostro appoggio, poiché fanno parte della lotta contro il latifondo arretrato e concentratore e contro questo modello predatore ed escludente dell’agribusiness.
2. Occupazione di un’ area utilizzata dall’Araupel in Paraná
Uno di questi eventi è l’occupazione di un’area utilizzata dalla Araupel (impresa che si occupa di legnami) per la monocultura di pinus e eucalipto in Paraná. Il 17 luglio, 2.500 famiglie di lavoratori agricoli hanno occupato la Fazenda Rio das Cobras, un’area di cui l’impresa si è appropriata illegalmente, tra i comuni di Rio Bonito do Iguaçu e Quedas do Iguaçu.
L’ Incra del Paraná sostiene che l’area di circa 35.000 ettari è pubblica – è stata illegalmente occupata negli anni 60 – e dovrebbe quindi essere destinata alla Riforma Agraria.
A favore dell’impresa ci sono i settori politici conservatori del Paraná e in particolare il senatore Álvaro Dias (PSDB-PR), che è stato il principale porta voce degli interessi dell’Araupel. La popolazione della regione conosce la truculenza dell’impresa e, poiché questa non ha mai prodotto ricchezza per lo sviluppo dei comuni e delle città, in diverse occasioni la popolazione locale ha manifestato sostegno all’idea che queste terre siano destinate alla Riforma Agraria, con la creazione di posti di lavoro, reddito e la produzione di alimenti.
3. Occupazione della Fazenda Santa Mônica di Eunício Oliveira in Goias
L’altro caso si riferisce alla Fazenda Santa Mônica, di 20.000 ettari, nel comune di Cocalzinho, in Goiás. Il 31 agosto, circa 3.000 famiglie hanno occupato la fazenda di proprietà del senatore e candidato a governatore dello stato del Ceará, Eunício Oliveira (PMDB). Secondo dati forniti dai vicini, la proprietà deriva dall’espulsione di una settantina di famiglie dalla regione e nessuno conosce con certezza le sue dimensioni. In diversi processi contro il senatore, gli ex-abitanti rivendicano il possesso delle terre di cui il senatore si sarebbe appropriato illegalmente. Anche la Commissione Pastorale della Terra vuole denunciare il caso alla Commissione dei Diritti Umani del Senato. Il senatore, da parte sua, ha denunciato nella dichiarazione dei redditi e al Tribunale Elettorale che questi 20.000 ettari valgono soltanto 361.000 reais. Il povero senatore e giovane imprenditore possiede anche altre 91 proprietà rurali in diversi stati del Brasile.
Diverse testimonianze nella regione descrivono la truculenza con la quale il parlamentare è riuscito ad ampliare il suo patrimonio, che certamente non è stato creato con il sudore della sua fronte.
Il giudice locale ha già concesso un’ingiunzione di sgombero. Tuttavia, il MST- Goiás, denuncia i legami di promiscuità del giudice e del senatore, che frequentavano le stesse feste, a parte le gite del giudice nella fazenda del parlamentare.
Il governatore del Goiás, Marconi Perillo (PSDB), attraverso il comandante della Polizia Militare mandato nel luogo dell’ occupazone, ha assunto l’impegno pubblico che la Polizia Militare non si presterà a compiere azioni contro il popolo dello stato. Speriamo che non si tratti solo di una dichiarazione elettorale e che i diritti del popolo di lavorare la terra siano garantiti.
L’Incra ha già dichiarato di essere interessato ad acquisire l’immobile a fini di Riforma Agraria. Sfidiamo il Senato, tanto sollecito nel fare denunce e Commissioni Parlamentari di inchiesta a investigare sull’origine delle proprietà che costituiscono la Fazenda Santa Mônica.
4. Richiesta di Terre per la Riforma Agraria nel progetto di irrigazione di Apodi nel Rio Grande del Nord
Il progetto di irrigazione della regione di Apodi, nel Rio Grande del Nord, è un altro caso emblematico. Nel Nordest ci sono molti progetti di irrigazione amministrati da DNOCS (Dipartimento nazionale per le opere contro la siccità) e Codevasf (Compagnia di sviluppo per le valli del San Francisco e del Parnaiba), sempre orientati a soddisfare gli interessi di politici o imprenditori dell’esportazione di frutta. E’ stato verificato che in alcuni di questi progetti ci sono più di 80.000 lotti liberi che potrebbero essere distribuiti a lavoratori perché beneficiassero della Riforma Agraria e dell’Acqua e producessero alimenti per il mercato interno. In varie occasioni, la Presidenta Dilma Rousseff si è impegnata a distribuire questi lotti. Ma misteriosamente la forza dei suoi alleati politici conservatori ha impedito fino a oggi la distribusione di queste aree.
E il caso più triste è quello relativo al progetto con cui il DNOCS ha espropriato, con indennizzi simbolici, circa 300 famiglie di piccoli agricoltori e dopo l’installazione di canali di irrigazione consegnerà le aree a imprenditori del sud attraverso ordinanze che obbligano alla produzione di banane e ananas per l’esportazione. Questo progetto è stato stranamente sempre patrocinato dal deputato Henrique Alves (PMDB-RN).
Il movimento sindacale e sociale della regione esige che almeno le famiglie sgomberate e le altre famiglie senza terra della zona abbiano l’insediamento garantito quando il progetto sarà pronto.
5. Veleni agricoli e Lavoro schiavo in tutto il Brasile
Ci sono altri gravi problemi che danneggiano la popolazione del Brasile. Uno di questi è l’aumento dell’uso di veleni in agricoltura, veleni che finiscono sulle tavole dei cittadini. L’agribusiness ha trasformato il Brasile nel maggior consumatore mondiale di veleni in agricoltura. Consumiamo il 20% di tutta la produzione mondiale di veleni anche se produciamo solo il 3% degli alimenti a livello mondiale
Nove imprese transnazionali e una brasiliana sono resposabili di questo e accumulano miliardi di profitti all’anno. Tutto questo si riflette negativamente sull’ambiente del nostro paese perché i veleni uccidono la biodiversità, contaminano il suolo, le acque, l’ambiente nel suo complesso e arrivano in tavola. L’Istituto Nazionale del Cancro ha segnalato che ogni anno circa 540.000 brasiliani si ammalano e il 40% di loro muoiono e che una delle cause che più incidono su questo sono gli alimenti contaminati o tabacco e alcool anch’essi contaminati.
Per quanto attiene ai diritti umani, la Polizia Federale ha individuato varie realtà di lavoro schiavo e ha liberato lavoratori in più di 300 aziende in tutto il paese. Tuttavia, nonostante quanto dice la Costituzione Federale, i ruralisti hanno impedito la regolamentazione, durante gli ultimi 12 anni, della PEC del Lavoro schiavo e nonostante l’approvazione del progetto di regolamentazione, nessuna fazenda è stata espropriata dal 1998 a causa della presenza di lavoro schiavo.
6. Amici/Amiche,
Questo è il quadro dei casi più gravi e recenti che incidono negativamente sulla vita dei lavoratori delle campagne e delle città.
Se volete mostrare la vostra solidarietà con i lavoratori che hanno occupato le Fazende della Araupel e quella di Santa Mônica, mandate messaggi direttamente ai governatori locali o alla secgeral@mst.org.br, li invieremo noi.
Saluti fraterni
São Paulo, 11 de setembro de 2014
Secretaria Nacional do MST