“Serve una rivoluzione culturale!”. L’intervista a padre Alex Zanotelli

il: 23 Aprile 2021

di Francesca Caprini www.yaku.eu

Venerdì 23 aprile, si terrà un incontro zoom organizzato da Associazione Yaku e dal Nodo Trentino in Difesa Di che avrà come focus il cammino di Trento per diventare la prima città rifugio d’Italia. Tra gli ospiti il sindaco Franco Ianeselli, Stefano Bleggi, Michele Guerra e padre Alex Zanotelli: “Bisogna passare da una società di soci ad una comunità di fratelli, e bisogna farlo ora”

Di Francesca Caprini – 22 aprile 2021 – 18:47 Condividi

TRENTO. “Non c’è più rispetto per la vita. Ed è la logica conclusione di questo sistema capitalista, che ha perso i valori e mercifica tutto. E nel silenzio generale, l’acqua è stata quotata in borsa”. Padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano trentino conosciuto nel mondo come il “Prete dell’acqua”, da Napoli ci racconta tutto il suo dolore e la sua preoccupazione per l’ultimo passaggio fatale della finanza contro il bene comune più prezioso: l’acqua, dal 7 dicembre scorso, grazie a una partnership tra il Gruppo Cme e Nasdaq, è diventata una commodity, un bene primario come il petrolio che può essere soggetto al commercio internazionale, al rapporto tra domanda e offerta e forse alle speculazioni.

Domani, 23 aprile, Padre Alex Zanotelli sarà fra i protagonisti di un seminario online organizzato da Associazione Yaku e dal Nodo Trentino in Difesa Di, che avrà come focus il cammino della nostra città per diventare la prima città rifugio d’Italia, ovvero uno dei primi territori attivi per la difesa degli “Human Right Defenders”, persone difensore dei diritti umani ed ambientali che nel mondo vengono perseguitati e uccisi per la loro attività politica.

Il cuore dell’incontro VERSO TRENTO “ CITTÀ’ IN DIFESA DI” (dalle 17.30 alle 19.30 su piattaforma Zoom), aperto dal sindaco di Trento Franco Ianeselli, vuole essere proprio la riflessione della connessione necessaria fra acqua, diritti umani e solidarietà: è il momento dunque di un cambio di paradigma: “Lo dice anche Papa Francesco – continua Zanotelli – bisogna passare da una società di soci ad una comunità di fratelli, e bisogna farlo ora: abbiamo già 20 – 30 milioni di morti per fame, a cui si aggiungeranno i 100 milioni di morti per sete. E anche il Trentino deve stare attento: gli studi certificano che nel 2040, quindi fra soli 20 anni, l’acqua del nostro Trentino sarà diminuita del 50%”.

Alex Zanotelli è stato un emblema del Referendum Acqua Bene Comune del 2011, di cui a giugno ricorrono i 10 anni: ”E’ stato sicuramente uno dei momenti più belli della storia democratica italiana del secondo dopoguerra: con due quesiti importantissimi abbiamo detto fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua. E 27 milioni di persone ci hanno ascoltato”.

E poi cos’è successo?

Coloro che ci avevano accompagnato – penso ai Cinque Stelle la cui prima stella era l’acqua pubblica, al Presidente della Camera Fico, con cui ho lavorato gomito a gomito – sono stati evidentemente confusi dal potere, e hanno derogato alla promessa della ripubblicizzazione dell’acqua: il potere dei soldi, delle banche, e della stampa asservita”.

Siamo tornati all’assioma dell’acqua come merce:

”Ebbene si: ed oggi più che mai siamo nella bocca del drago, con il governo Draghi. Abbiamo già capito che i miliardi in arrivo saranno indirizzati alle privatizzazionia partire dell’acqua del Sud Italia attraverso tante piccole e medie e multinazionali come Acea, A2A, Hera. A questo proposito i Comuni di Trento e Rovereto cosa aspettano a creare delle Aziende Speciali per gestire il nostro servizio idrico e metter così in sicurezza contro future speculazioni il nostro patrimonio più importante? Se penso all’acqua del Trentino penso all’attenzione straordinaria che abbiamo sempre avuto per le fonti e agli usi civici. E ancora di più, all’acqua che sgorga dalle nostre montagne: una delle cose più belle che mi è capitato di vedere”.

La risoluzione Onu del 28 luglio 2010 dichiara l’acqua un diritto umano universale e fondamentale:

L’acqua dovrebbe essere un diritto, ma i diritti stanno saltando, e anche le nostre chiese dovrebbero fare di più. Di questi temi dovrebbero parlare nelle omelie della domenica. Ma ormai i diritti non hanno più nessun valoreperché sono anch’essi stati risucchiati dalla logica del profitto. Ogni giorno assistiamo alla repressione delle persone che lottano per avere una vita degna per sé e la propria famiglia o comunità. Penso all’America latina, ma anche agli Usa con il movimenti Black Lives Matter, e alla nostra Italia con la repressione ai migranti e perfino a chi li aiuta con un po’ di umana carità. Ma siamo impazziti?”.

Il momento storico che stiamo vivendo influisce sulla disgregazione sociale e la perdita dei valori?

“Quello che mi preoccupa è questa voglia di tornare alla normalità. Ma di cosa stiamo parlando? La normalità non esiste più. Ci saranno altre pandemie, e la crisi ambientale è una priorità ovunque, i nostri ghiacciai si stanno sciogliendo…. C’è bisogno di una rivoluzione culturale, e lo dice anche Papa Francesco, per quanto mi riguarda, l’unico politico che abbiamo in Italia. Dobbiamo cambiare stile di vita perché questo pianeta ci sopporti. Abbiamo dimenticato il Primo Comandamento: c’è qualcuno superiore a noi, ma siamo offuscati dal nostro ego”.

Dopo Padre Zanotelli saranno ospiti dell’incontro Stefano Bleggi di MeltingPot Europa e Michele Guerra, dell’associazione friulana Ospiti in arrivo Onlus, che racconteranno della criminalizzazione della solidarietà sui confini sloveni e sulle rotte dei migranti. L’incontro di domani, che avrà un secondo appuntamento venerdì prossimo 30 aprile , dedicato alla GIUSTIZIA GLOBALE: STRUMENTI ED INIZIATIVE, con un focus sulla Colombia e sull’Europa, sarà dedicato alla rappresentante indigena colombiana Sandra Peña, uccisa da attori armati il 20 di aprile, per il suo attivismo contro coltivazioni illecite e in difesa dei territori indigeni.

PER PARTECIPARE AGLI INCONTRI SU ZOOM:

https://www.ildolomiti.it/societa/2021/serve-una-rivoluzione-culturale-ormai-i-diritti-non-hanno-piu-valore-perche-risucchiati-dalla-logica-del-profitto-lintervista-a-padre-alex-zanotelli