Gustavo Petro contro Benjamin Netanyahu

il: 16 Novembre 2023

Di Francesco Cecchini

14 novembre 2023
Si stanno diffondendo in tutto il mondo le manifestazioni a sostegno del popolo palestinese contro Israele.
Significativa è la presa di posizione di Gustavo Petro, che ha dichiarato che denuncerà Nethayahu alla Corte Penale Internazionale per i massacri di bambini e civili.  

Così ha dichiarato: “La Repubblica di Colombia contribuirà alla denuncia della Repubblica d’Algeria presentata davanti alla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra contro Benjamin Netanyahu alla luce del massacro di bambini e civili palestinesi da lui stesso provocato. La cancelliera della Colombia incontrerà domani il procuratore della Corte penale internazionale”. 

Lunedì scorso, poco prima, il presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune ha chiesto ai difensori dei diritti umani di portare Israele davanti alla Corte penale internazionale per i “crimini che sta commettendo contro i palestinesi di Gaza”, in riferimento all’occupazione israeliana e ai bombardamenti che hanno subito migliaia di civili uccisi a Gaza nelle ultime settimane. “Esorto tutti gli uomini liberi del mondo, i giuristi arabi e le organizzazioni e gli organismi per i diritti umani a presentare una denuncia alla Corte penale internazionale e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani contro l’entità israeliana, per porre fine a decenni di impunità contro i Palestinesi”, ha dichiarato Tebboune.
Il primo ministro israeliano, da parte sua, ha ribadito che non ci sarà alcun cessate il fuoco con Hamas né distribuzione di carburante nella Striscia di Gaza finché il movimento islamico non rilascerà gli ostaggi che tiene nei territori palestinesi.
“Niente benzina (…) né cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi”, ha dichiarato Netanyahu in un discorso televisivo.
La drammatica situazione, migliaia di morti e bombardamenti israeliani a ospedali a Gaza, conferma la necessità storica di un paese unico, la Palestina, dove palestinesi ed ebrei vivano in armonia con gli stessi diritti.