A quasi due mesi dall’inizio dello Sciopero Nazionale in Colombia, sabato 26 giugno (16-18) saremmo in piazza Cairoli a Milano per denunciare la nuova escalation della repressione e delle violenze. Facciamo un appello alla solidarietà internazionale e in particolare all’Italia, di cui la Colombia è partner economico.
Il governo colombiano ha dato alla polizia ordine di uccidere! La repressione è brutale e, dal 28 aprile al 31 maggio ha causato circa 75 morti, 1248 casi di violenza fisica, 65 ragazzi hanno perso un occhio (per colpi e spari di pallottole di gomma sul viso), almeno 30 casi di violenza sessuale e un numero imprecisato di SCOMPARSI tra i 1649 detenuti arbitrariamente. Alcuni cadaveri sono stati recuperati nella zona di Cali, ai lati della strada o nel fiume Cauca. E l’orrore è in crescendo: ora si trovano corpi di giovani smembrati e decapitati! Ringraziamo i 19 parlamentari italiani che hanno chiesto un’immediata cessazione delle violenze e l’accertamento della responsabilità.
Le parole della ambasciatrice Gloria Isabel Ramirez Rios al quotidiano IL TEMPO (19.5.2021) ci offendono profondamente: dire che le proteste sono state infiltrate da gruppi criminali e terroristi, che i manifestanti hanno richieste assurde e che le forze dell’ordine fanno il loro dovere è un insulto al raziocinio umano. Premesso che la signora Ramirez non è diplomatica di carriera, ma consulente delle campagne elettorali dell’attuale Presidente Ivan Duque e dell’ex presidente Alvaro Uribe.
Chiediamo alla stampa italiana di far conoscere questa realtà, nella quale si è verificato (il 15 luglio 2020) anche l’assassinio del cooperante ONU Mario Paciolla.
Collettivo Colombia, Pace e Giustizia Sociale