diritti umani

Le aziende che saccheggiano le risorse idriche in Cisgiordania violano il diritto internazionale, avverte una ONG

14 Novembre 2023 Diverse aziende complici nella distruzione e nel saccheggio delle risorse idriche nella Palestina occupata sono state avvertite che stanno violando il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e il diritto internazionale. Al-Haq, una ONG palestinese, ha denunciato alcune aziende, tra cui la compagnia idrica nazionale israeliana Mekorot, la Hagihon Company, la TAHAL Group International B.V, la Hyundai Heavy Industries, la Caterpillar, il gigante della produzione JCB e il Gruppo Volvo. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, le società consentono l’appropriazione dell’acqua

La sfida dei diritti umani nel nuovo governo Lula”

Il 10 maggio alle ore 18 presso la Sala dell’Aurora, Via Manci, 27, a Trento, ci incontriamo con MONICA BENICIO, Consigliera comunale di Rio de Janeiro, per parlare sul “Brasile: La sfida dei diritti umani nel nuovo governo Lula”. Monica è stata la compagna di Marielle Franco, attivista per i diritti umani uccisa nel 2018. Promossa da Viracao Appoggiata, fra gli altri, da Yaku e dalla rete In Difesa Di.

Il diritto di decidere: gli U’wa della Colombia portano in tribunale un caso chiave dopo 25 anni

“Como Nación U’wa, tenemos una misión especial para el Planeta Azul, nuestra Madre Tierra, que es defenderla, protegerla, salvaguardarla. No solo para los U’wa sino para el mundo entero. Esta es la esencia de la lucha U’wa desde tiempos inmemoriales”.Líder U’wa Heber Tegria “Come Nazione U’wa, abbiamo una missione speciale per il Pianeta Azzurro, la nostra Madre Terra, che è quella di difenderla, proteggerla, salvaguardarla. Non solo per gli U’wa, ma per tutto il mondo. Questa è l’essenza della lotta U’wa

In Colombia tutto bene: Angel ha visto la luce

INTERVISTA. Hip hop come riscatto politico nei quartieri poveri di Bogotà. Storia dei Todo Copas, dei “nessuno” a cui parlano e di un “rapero” militante che oggi lavora con il governo Petro: «Merita una chance» Murale per la campagna elettorale di Francia Marquez, poi divenuta la prima “vice-presidenta” della Colombia – ApNuovo!Francesca Caprini, Bogotà Sulla séptima fino alla Plaza Bolivar è tutto un susseguirsi di venditori ambulanti e gente che balla per pochi soldi. Ognuno ha la sua musica, che se non è cumbia è salsa,

Escazù, Colombia!

Nella notte del 10 ottobre, la Camera dei rappresentanti del Congresso colombiano ha approvato con 120 voti favorevoli e uno contrario, l’Accordo di Escazú, che andrà alla conciliazione per la successiva sanzione presidenziale prima di diventare Legge della Repubblica.                                                                             “Che le azioni inizino a concretizzarsi nel territorio e dissipino i conflitti che mettono le comunità vulnerabili in una posizione molto delicata”, ha affermato il ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile (MADS), Susana Muhamad. Ha anche sottolineato che una volta che l’Accordo

L’accordo di Escazú, una questione di vita o di morte

Negli ultimi dieci anni, 322 persone sono state uccise in Colombia per aver difeso la loro terra e l’ambiente. Dietro queste figure ci sono individui a cui è stata tolta brutalmente la vita, lasciando da sole le loro famiglie e comunità. Il loro lavoro è essenziale per tutti noi e per il futuro del nostro pianeta. Eppure, sta costando loro la vita. Come spiega Global Witness nel suo ultimo rapporto, “A Decade of Defiance”, gli omicidi sono solo la punta dell’iceberg.