L’inquinamento derivante dall’eccessivo numero di veicoli lungo i passi dolomitici sta compromettendo ambiente e turismo. Un comitato scientifico si è costituito a metà aprile per agire subito e far riflettere sul futuro della montagna. Dal Cai Alto Adige Südtirol a Dislivelli, da Italia Nostra Trentino a Mountain Wilderness Italia
L’inquinamento causato dall’eccessivo traffico su gomma sta seriamente compromettendo gli ecosistemi delle Dolomiti. Ed è proprio con lo scopo di ricordare che le montagne non sono adatte a ospitare un turismo aggressivo e arrogante, ma necessitano anzi di una presenza umana rispettosa, che è appena nato “Car is over. Nel silenzio dei passi, il canto delle Dolomiti”, iniziativa realizzata da un comitato scientifico composto da architetti, sociologi, forestali, imprenditori, filosofi, ingegneri ed esperti di montagna.
Il progetto, presentato il 18 aprile a Bolzano, propone di vietare nell’estate 2023 il transito ad automobilisti e motociclisti per due ore al giorno attraverso i passi dolomitici Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella. Una regolamentazione del traffico leggera, a cui si affiancherebbe anche un potenziamento del trasporto pubblico e un aumento dei controlli delle emissioni sonore dei veicoli in circolazione e delle trasgressioni del codice della strada. Finalità dell’iniziativa: agire concretamente contro le criticità derivanti dal traffico, questo senza negare la mobilità ma proponendo alternative ecologiche, e sensibilizzare l’opinione pubblica sul futuro della montagna.
“È inconcepibile pensare che persone in arrampicata sulle Torri del Sella o sulle pareti del Pordoi, vengano sconvolte dal rombare causato dal passaggio di quindici Harley Davidson ogni trenta secondi”, spiega Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia, autore del nostro “Ombre sulla neve” nonché membro del comitato scientifico. Il suo riferimento è relativo al flusso spropositato di mezzi privati che ogni estate si spostano attraverso i valichi delle Dolomiti causando un grave disturbo sonoro.
L’iniziativa è promossa da CasaCosta1956 e dal comitato scientifico composto da, Luigi Casanova, Storico esponente e presidente onorario di Mountain, Wilderness, Diego Cason, Sociologo del turismo e della pianificazione territoriale, Michil Costa, Oste, imprenditore, presidente della Maratona dles Dolomites e autore di FuTurismo-Un accorato appello contro la monocultura turistica, Stefano Dell’Osbel, Architetto, promotore della ferrovia lungo la Val Cordevole, Riccardo Dello Sbarba, Filosofo, giornalista professionista e consigliere provinciale di Bolzano per il Gruppo Verdi-Grüne-Vërc, Helmuth Moroder, Ingegnere e consulente nel settore mobilità, Silvia Simoni, Ingegnere per l’ambiente ed il territorio, Luigi Spagnolli, Ex sindaco di Bolzano e senatore per il Trentino Alto Adige Südtirol, Carlo Zanella, Presidente CAI Alto Adige Südtirol
“Nel corso degli anni sono stati pubblicati numerosi studi sulla quantità dei veicoli in transito quotidianamente, di cui si conosce anche l’impatto in termini di polveri nocive depositate sulle aree di pascolo. Abbiamo le basi scientifiche necessarie per dimostrare il diffuso inquinamento legato al passaggio dei veicoli a motore”, continua Casanova. “Ora dobbiamo chiederci quale valore vogliamo dare alle Dolomiti e iniziare a promuovere un turismo culturale. Non possiamo consentire di rovinare ulteriormente l’ambiente e il territorio in nome del turismo, anche per non consumare i beni principali che producono l’economia stessa da cui le zone di montagna dipendono. Infatti, nei luoghi in cui il turismo è regolamentato in maniera severa, la natura genera un’economia straordinaria”.
Il riferimento è relativo a varie realtà, come alcuni Parchi nazionali degli Stati Uniti, dove la gestione degli automobilisti in transito è affrontata tramite una prenotazione d’ingresso obbligatoria durante la stagione estiva, utile per regolare l’afflusso di persone e quindi per tutelare l’ambiente naturale.
A fronte di queste considerazioni, secondo i membri del neonato comitato scientifico, si deve agire nell’immediato, senza aspettare che la situazione peggiori. Nonostante il 18 ottobre 2022 sia stato approvato uno schema di Protocollo d’intesa tra il ministero delle Infrastrutture, il ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, la Regione del Veneto, le Province autonome di Bolzano e Trento e la Provincia di Belluno, finalizzato a favorire una mobilità sostenibile attorno al Gruppo del Sella in linea con gli obiettivi nazionali al 2030 per la riduzione delle emissioni di CO2, la proposta portata avanti da “Car is over” è quella di iniziare ad agire subito, senza perdere altro tempo.
“Il problema delle troppe auto sui passi dolomitici venne affrontato già negli anni novanta da vari ambientalisti dell’area culturale-linguistica ladina, ma senza successo”, ricorda Casanova. “Ad esempio, nel 2017 le Province autonome di Trento e Bolzano decisero la chiusura sperimentale di un giorno alla settimana del Passo Sella, organizzando in contemporanea un servizio di trasporto pubblico di supporto, ma l’iniziativa fu ostacolata da un comitato di esercenti e il progetto non ebbe più seguito”.
Rispetto al timore che una regolamentazione dell’afflusso dei turisti in quota possa compromettere le attività economiche locali, Michil Costa, albergatore e promotore dell’iniziativa “Car is over”, risponde che non si deve aver paura che questa proposta comporti un calo dei visitatori: “Esistono vari tipi di economia, che si scostano dal sistema classico, ma che tuttavia garantiscono buoni profitti e permettono allo stesso tempo di mettere in primo piano principi come la giustizia sociale, la trasparenza, la dignità della donna e la solidarietà. Chiaramente vanno fatte delle scelte radicali. Ad esempio, io, in quanto oste e imprenditore, non propongo più ai miei ospiti prodotti comprati da multinazionali come la Nestlé o la Coca-Cola e nonostante questo ho sempre molte prenotazioni”.
Michil Costa, che è anche autore del libro “FuTurismo-Un accorato appello contro la monocultura turistica”, sostiene che la montagna ha perso quella sacralità che aveva un tempo e paragona le Dolomiti a delle vere e proprie industrie del turismo, affermando, a tal proposito, di temere molto anche l’avvento delle prossime Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. I promotori dell’iniziativa si aspettano adesso che l’urgenza dell’azione proposta venga capita e accolta dal mondo politico. Non è più tempo di rimandare iniziative volte a diminuire le emissioni di gas tossici e climalteranti.
Aderiscono a oggi al progetto: Altreconomia, Associazione Dislivelli – Montagne in rete, CAI Alto Adige Südtirol, Climate Action South Tyrol , Dachverband für Natur-und Umweltschutz – Federazione Ambientalisti Alto Adige – Lia Provinziela per defender la Natura, Fridays For Future South Tyrol, Gruppo Insilva, Heimatpflegeverband Südtirol, Italia Nostra Trentino, Landesleitung AVS – Alpenverein Südtirol, Lia per Natura y Usanzes, Maratona dles Dolomites, Nardelli Michele, Mountain Wilderness Italia, Simbios