“Acqua giustizia e pace in Colombia” è un progetto che si è preposto di migliorare le condizioni di vita di 13 comunità distribuite in 11 municipi nei luoghi di conflitto del Sud Occidente colombiano. Come fine, ha quello di garantire l’accesso all’acqua di buona qualità e migliorare le condizioni sanitarie di oltre 1500 persone attraverso la costruzione di sistemi igienici sanitari, il recupero degli acquedotti locali e la salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idrico.
Il progetto vuole quindi sostenere il diritto umano all’acqua potabile e la prevenzione sanitaria contro la diffusione delle malattie provocate dall’inquinamento delle risorse idriche e dalla mancanza di sistemi igienici sanitari nei territori in conflitto in Colombia. Creare ponti fra Nord e Sud del mondo sulla questione globale della difesa dell’acqua come bene comune e diritto umano, e della difesa degli ecosistemi. E contribuire così alla costruzione della pace, prevenendo i conflitti legati alle risorse idriche.
Luogo di Realizzazione: Colombia
Periodo: 2013 – 2017
Appoggiato da: Provincia Autonoma di Trento
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Progetto Meta “14 Acquedotti”: acqua potabile contro la privatizzazione
Il report della nostra missione intermedia nel municipio di a Villavicencio , nella regione del Meta in Colombia, per la realizzazione di un impianto di potabilizzazione
Nel dipartimento del Meta l’equazione e’ semplice: o si rispettano gli standard qualitativi che le disposizioni di legge impongono (tra cui la legge 1753 del 2015) o i 62 acquedotti comunitari verranno privatizzati. La capitale del Meta, dipartimento dell’occidente colombiano fa storia a parte nelle dinamiche di lotta per la difesa dell’acqua Bene Comune. Circa la meta’ dei 600 mila abitanti di Villa Vicencio viene servita da acquedotti comunitari, costruiti collettivamente tra le periferie, durante la crescita dei quertieri suburbani fondati negli anni ‘60 e ‘80: gli sfollati sfuggiti alla violenza del conflitto colombiano, dalle campagne de los llanos del Meta, in condizioni sanitarie da incubo, ma lontanti dalla matanza della guerra sucia, hanno trovato riparo ai margini della citta’. Con il progetto “14 acquedotti” finanziato dalla Regione Trentino Alto Adige e dalla Tavola Valdese, insieme al partner colombiano Censat Agua Viva – Amigos de la Tierra, Yaku sostiene 14 comunita’ e ¡ relativi acquedotti con l’obiettivo di potabilizzare l’acqua e raggiungere quegli standar qualitativi imposti per legge che pretendono un alto livello di specializzazione in quartieri ricordati solo da Dio, non certo dalla pubblica amministrazione che mai ha investito in infrastrutture se non per garantirne il passaggio a societa’ private. E’ quello che e’ successo a 22 piccoli acquedotti caduti e raccolti da imprese private o pubblico-private.
Oltre al sostegno formativo ai 14 acquedotti appartenenti alla rete ACER (associazione acquedotti comunitari in rete di cui fanno parte 40 acquedotti) il progetto prevede il finaziamento di parte di un impianto di potabilizzazione nel quartiere periferico di Villa Lorena.
Con la visita del 14 marzo scorso a cui Yaku ha partecipato insieme al Censat Agua Viva – Amigos de la tierra, i festeggiamenti sono gia’ iniziati perche’ la strategia per recuperare la controparte finanziaria a carico della comunita’ funziona (risparmio e piccoli prestiti). Il luogo in cui sara’ installato l’impianto e’ pronto. Entro giugno ci sara’. Quindi 470 famiglie, circa 1600 persone, avranno acqua potabile e l’acquedotto restera’ quello di sempre. Comunitario.
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