Attività pescherecce compromesse, famiglie dislocate e migliaia di animali morti: sono questi i bilanci preliminari del disastro causato dalla contaminazione di torrenti e fiumi con più di 24.000 barili di petrolio a Santander (Colombia), che hanno contaminato i torrenti di Lizama e il fiume Sagamoso nella zona rurale di Barrancabermeja. “Un grave disastro ambientale che non può riaccadere”dichiara il ministro dell’Ambiente Luis Gilberto Murillo.
Dopo 20 giorni in stato di emergenza il bilancio non è dei migliori. Centinaia di pescatori non sono ancora potuti tornare alla loro attività di pesca, circa 50 famiglie di agricoltori sono stati dislocate e più di 1.200 animali sono stati soccorsi dallo strato di petrolio in cui erano rimasti intrappolati, che minaccia di arrivare al fiume Magdalena. Una macchia che si espande lungo 15 km in largo, con uno spessore di 40 centimetri.
All’origine della tragedia c’è il pozzo Lizama 158 di Ecopetrol a la Fortuna, dove lo scorso 1 marzo sono comparsi nuovi pozzi, nonostantante l’impresa dichiarasse il cantiere in stato di abbandono dal 2006.
Molteplici specie di pesci, iguane e tartarughe sono state uccise dall’ondata di petrolio. È in corso un’inchiesta per indagare sui motivi dell’incidente, una prima ipotesi fa riferimento ad un movimento sismico nella zona Magdalena Medio.
Eduardo Uribe, vicepresidente di Sostenibilidad di Ecopetrol, dichiara che è la prima volta in Colombia che un pozzo abbandonato riprende pressione e provoca un danno di tale entità sull’ambiente. Per questo motivo l’impresa non era preparata ad affrontare l’emergenza in maniera adeguata.
In questo momento squadre di dipendenti si trovano in zona, cercando di fermare l’avanzata dello spargimento di petrolio e si spera che nei prossimi giorni arrivino squadroni dall’estero con maggiore esperienza, per collaborare a questa emergenza ecologica.
La Agencia Nacional de Licencias Ambientales (Agenzia Nazionale per le Licenze Ambientali) ha dichiarato di voler portare avanti un’inchiesta per rilevare le responsabilità di Ecopetrol in questa tragedia. Da Ponte Sagamoso e Sabana de Torres si denuncia che la macchia nera di petrolio greggio e olio già si vede da entrambe le delta.
Al riguardo, il ministro dell’Ambiente Luis Gilberto Murillo, afferma che ha impartito istruzioni affinché l’indagine sia portata avanti nella maniera più rigorosa possibile, e chiede alle popolazioni di non addentrarsi nelle risorse d’acqua circostanti all’accaduto.
In sua difesa Ecopetrol sostiene di realizzare ogni due ore monitoraggi ambientali per le analisi fisicochimiche nei corpi d’acqua e sedimenti.
I social si riempiono di commenti sull’accaduto con critiche verso Ecopetrol e il ministro. L’impresa è accusata come responsabile dell’accaduto e il ministro di non esporsi a pieno sul caso.
Il petrolio ha già contaminato tre ruscelli e il fiumo Sagamoso, molti leader e residenti hanno paura che arrivi fino al fiume Magdalena, i danno per la flora e la fauna sono incredibilmente gravi.